PESCARA. Anche il tema dei trasporti e del sistema delle infrastrutture finisce al centro della manifestazione regionale che si terrà a Lanciano, organizzata da Cgil e Uil nell’ambito dello sciopero generale nazionale proclamato per venerdì 17 novembre e che vedrà la partecipazione di centinaia di manifestanti provenienti da tutto il territorio regionale.
La protesta contro la legge di Bilancio voluta dal Governo «che non contrasta il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, e che non offre futuro ai giovani», denunciano i due sindacati, «si arricchisce in Abruzzo di un ulteriore capitolo che viaggia sotto traccia ma che è in grado di penalizzare ulteriormente quel sistema infrastrutturale regionale già ampiamente deficitario rispetto al resto del Paese».
All’interno dell’articolo 56 della manovra che riguarda il “Rifinanziamento di interventi in materia di investimenti e infrastrutture”, è stato infatti previsto un consistente taglio di risorse molto simile a quello che ha riguardato i fondi europei del Pnrr destinati alla velocizzazione del collegamento ferroviario Pescara-Roma.
L’articolo in questione, che riportiamo nel documento pubblicato in pagina, nel prevedere l’autorizzazione di uno stanziamento di 150 milioni nel 2024 e di 200 milioni nel 2025 per la linea Milano Genova (terzo valico dei Giovi), stabilisce che tali risorse vengano intercettate per un importo complessivo analogo di 350 milioni (di cui 150 milioni nel 2024 e di 200 milioni nel 2025) dal definanziamento dell’autorizzazione di spesa in favore di Rete ferroviaria Italiana per “l’accelerazione degli interventi finalizzati alla promozione del trasporto con caratteristiche di alta velocità e alta capacità sulla linea ferroviaria adriatica”.
Gli interventi finalizzati a promuovere e potenziare l’alta velocità e l’alta capacita sulla linea ferroviaria adriatica, rappresentano la diretta conseguenza dell’inserimento nella rete centrale (Core network) della Rete transeuropea di trasporto denominata Ten-T.
Sono dunque strategici per l’Abruzzo. La legge di Bilancio 2022 aveva infatti previsto una spesa complessiva di 5.000 milioni di euro, dai quali però sono spariti i 350 milioni scippati alla nostra regione.
«In definitiva», incalzano le segreterie Cgil e Uil, generali e di categoria, «il sistema trasportistico ed infrastrutturale dell’Abruzzo continua ad essere pesantemente bistrattato dalle istituzioni nazionali fino al punto di non rendere nemmeno partecipi delle decisioni quel governo regionale che, a cominciare dal presidente Marco Marsilio, continua invece a tessere le lodi di chi sta minando la crescita e lo sviluppo del territorio abruzzese. Rispetto a questa notizia e più in generale ai ritardi e ai disservizi del sistema infrastrutturale e trasportistico abruzzese», concludono i due sindacati, «sanno davvero di beffa gli annunci trionfalistici conseguenti agli incontri istituzionali che il governatore ha avuto nei mesi passati sia con il ministro Matteo Salvini che con il vice ministro Galeazzo Bignami, riferendo agli abruzzesi “la forte determinazione mostrata da Salvini” nell’accelerare la gestione dei dossier riguardanti le infrastrutture e i trasporti della nostra Regione». (u.c.)