PENNE. Resta scontro aperto tra sindacati e Brioni riguardo alla procedura di licenziamento che coinvolge 24 unità lavorative degli stabilimenti vestini. Ieri, presso gli uffici della Regione, si è svolta una riunione, dai toni anche accesi, che si è conclusa con un accordo che prevede la riduzione del numero degli esuberi: da 24 a 15 unità lavorative. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la loro posizione richiedendo il ritiro della procedura di licenziamento, ma l’azienda ha di nuovo esplicitato ed argomentato la necessità da parte sua di mantenere la procedura aperta.
Le 9 persone che sono state salvate dalla scure del licenziamento saranno individuate nel perimetro dei 3 siti produttivi vestini: quello di Penne, quello di Civitella Casanova e quello di Montebello di Bertona. Per i 15 esuberi rimasti sarà aperta una procedura di non opposizione al licenziamento, alla quale le persone interessate potranno aderire entro e non oltre il 20 gennaio prossimo, con un incentivo economico di 14.250 euro. Terminato tale termine, per coloro che non aderiranno alla procedura per non opposizione, si attuerà la procedura di mobilità forzata. La Regione ha preso l’impegno di mettere in atto un pacchetto di strumenti per la ricollocazione e riqualificazione al lavoro in altre aziende del territorio di tutte le persone che usciranno dalla Brioni con il coinvolgimento di tutte le parti al tavolo. Un nuovo incontro è già stato fissato nel mese di gennaio. «A nostro avviso», commentano unitariamente i sindacati Filctem-Cgil, Femca Cisl e Uiltec-Uil, «si conclude questa procedura con l’ennesima enorme perdita di posti di lavoro all’interno dell’azienda Brioni e ci auguriamo che questa sia l’ultima volta. Speriamo che per il futuro si possa avere un cambio netto di direzione che possa portare nuovamente serenità a tutti i lavoratori della Brioni».
«Esprimiamo per questo», concludono i sindacati, «un forte rammarico per come si è evoluta la vertenza e diciamo con forza che siamo assolutamente soddisfatti del risultato finale e che avremmo voluto il ritiro della procedura, ma siamo altrettanto consci del fatto che si è tentato in ogni modo di ottenere il massimo possibile». Domani intanto cesserà definitivamente il rapporto di lavoro tra Brioni e 235 lavoratori che nei mesi scorsi hanno sottoscritto l’accordo di uscita volontaria incentivata. A partire da inizio 2023 la Brioni vedrà ridursi notevolmente la propria forza occupazionale, che sarà poco superiore alle 700 unità tra tutti e tre gli stabilimenti vestini: quello di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova. Dal 2009 ad oggi sono 700 i posti di lavoro tagliati in Brioni nei tre siti produttivi vestini.
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