L’AQUILA. Una «disparità di trattamento» che va avanti da anni, a discapito dei residenti dell’Aquilano che utilizzano il trasporto pubblico. A sollecitare un intervento politico sulla vicenda della mancata adozione del biglietto unico, attivo nelle altre province abruzzesi, è la Cgil, dopo che è stato presentato un ordine del giorno al presidente del consiglio comunale, firmato da maggioranza e opposizione. Attualmente, a fronte di un biglietto unico valido per 90 minuti al costo di 1 euro e 20 centesimi e quello giornaliero a 3 euro, gli utenti di Ama e Tua nel territorio aquilano per muoversi arrivano a pagare per alcune tratte, come Tornimparte-L’Aquila, fino a 4,20 euro solo andata. «Ci auguriamo», dicono i responsabili della Cgil Francesco Marrelli, Domenico Fontana e Andrea Tucceri Cimini, «che il tema finalmente diventi discussione pubblica concreta, speriamo che il sindaco e l’assessore competente, investiti di una volontà che ci auguriamo unanime, siano in grado di attivare una fattiva interlocuzione con la Regione Abruzzo affinché tale evidente ed inaccettabile disparità di accesso a un servizio essenziale possa essere superata per restituire attrattiva al necessario incremento della mobilità collettiva». Per il sindacato è tempo di rimediare: «In definitiva, condizioni diseguali, per cittadini uguali almeno rispetto ai doveri fiscali verso la Regione Abruzzo. Certamente l’area metropolitana è un polo attrattore per i comuni limitrofi, ma allo stesso modo L’Aquila rappresenta il polo attrattore dei comuni della sua immediata cintura». (r.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .