LANCIANO. «Perché fare progetti e lavori provvisionali su un ponte che sarà abbattuto?» È la domanda che pone il consigliere comunale Giacinto Verna all’amministrazione Paolini che, dopo aver ottenuto i fondi per abbattere e ricostruire il cavalca-ferrovia a Torre Marino, sta facendo redigere progetti e prevede interventi per la messa in sicurezza della struttura. L’idea della giunta è di riaprire il ponte al doppio senso di marcia, visto che dal 2018 c’è il senso unico alternato e il divieto di transito ai mezzi pesanti, tra cui gli autobus del servizio urbano e problemi segnalati dal 2011. Ma per il consigliere Verna sarebbe una spesa inutile.
«È di questi giorni la notizia che saranno finanziati, entro l’estate 2024, i lavori per la messa in sicurezza del ponte di Torre Marino al momento aperto a senso unico alternato», dice Verna, «con 780mila euro concessi dalla Regione attraverso la legge 145 del 2018 e ottenuti grazie all’esistenza di un progetto esecutivo realizzato con investimenti voluti dalla precedente amministrazione e da me. Ma sempre in questi giorni, il Comune ha affidato un nuovo incarico di progetto all’ingegner Antonio Giancristofaro, che ha redatto l’esecutivo riconsegnato nel gennaio 2020, per verificare la possibilità di realizzare opere provvisionali per la messa in sicurezza dell’impalcato del cavalca-ferrovia e permettere di riaprirlo al doppio senso di marcia, cosa auspicabile per il bene della contrada. Perché, però, c’è questo dispendio di soldi pubblici, almeno 100.000 euro, per il nuovo incarico ed opere necessarie a puntellare una struttura che rimarrebbe in piedi per pochi mesi prima di essere abbattuta e ricostruita? Forse la mano destra non sa cosa fa la sinistra?».
«Non abbiamo impegnato fondi e gli oltre 100mila euro di cui Verna parla non sappiamo da dove li abbia desunti», risponde l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Bomba, «stavamo prevedendo lavori sul ponte per andare incontro ai residenti, eliminare il divieto di transito e assicurare il trasporto scolastico, nel caso in cui i 780mila euro non fossero arrivati. Abbiamo affidato l’incarico del progetto sempre dall’ingegnere Giancristofaro perché aveva lavorato già all’abbattimento e ricostruzione del ponte. Forse la domanda che Verna doveva porsi è perché in 10 anni loro non sono riusciti a risolvere il problema e questa giunta in due anni si».
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