L’AQUILA. Con la messa crismale – presieduta dal cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi e concelebrata dai vescovi Antonio D’Angelo e Orlando Antonini e dai sacerdoti della diocesi – la Chiesa aquilana ha avviato ieri i riti della settimana santa celebrando il Giovedì santo a Collemaggio. I presbiteri hanno rinnovato le promesse sacerdotali. Il rito di benedizione degli Oli – durante il quale sono stati benedetti gli oli per i sacramenti, quello per l’Unzione degli Infermi, quello dei catecumeni per il Battesimo e quello misto a profumo per il Sacro Crisma destinato al sacramento della Confermazione, ma anche all’unzione dei neo-battezzati e nell’Ordinazione sacerdotale – ha espresso «la ricchezza dei doni affidati al ministero della Chiesa», fanno sapere dalla diocesi. Il cardinale ha poi presieduto, nella chiesa di Coppito, la liturgia della messa in Coena Domini, col gesto della Lavanda dei Piedi, «significativo dell’amore e del servizio cristiano».
Oggi, alle 15, nella basilica di San Bernardino, Petrocchi presiederà la celebrazione della Passione del Signore e alle 20 parteciperà alla solenne processione del Cristo Morto che muoverà dalla basilica. Le celebrazioni si svolgono nel rispetto della normativa anti-Covid, che prevede l’utilizzo della mascherina e l’igienizzazione delle mani all’ingresso delle chiese, e secondo le indicazioni diffuse dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti e dalla Conferenza Episcopale Italiana nonché dalle competenti Autorità pubbliche locali.
I simulacri della processione del Cristo Morto sono tornati nella basilica di San Bernardino dopo due anni di assenza. Sono state collocate ai lati della navata centrale le opere di arte moderna in gran parte realizzate da Remo Brindisi, che sfileranno stasera. Dal 2019, a causa del Covid, le opere non erano state tutte esposte al pubblico. Due anni fa erano state installate soltanto le croci in legno sul sagrato. L’anno scorso, invece, nella Settimana Santa, furono portate in chiesa soltanto le statue della Vergine Addolorata, dell’Angelo con il calice e quella del Cristo morto poiché la tradizionale processione si trasformò in forma statica. Furono, infatti, i singoli fedeli, distanziati, a recarsi in basilica per un omaggio silenzioso. Quest’anno, invece, col parere favorevole della Conferenza episcopale italiana alla ripresa delle processioni e l’assenso, vincolante, del prefetto, che presiede il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il corteo del Cristo morto tornerà a snodarsi lungo le vie del centro. Sarà ancora una volta una processione che risentirà delle misure anti-Covid: niente assembramenti, mascherine Ffp2 per gli organizzatori, i portatori e quanti sfilano, a vario titolo, nel corteo. Il prefetto, Cinzia Torraco, ha richiesto al Comune la medesima ordinanza già adottata per la fiaccolata del 6 aprile. Il corteo uscirà dalla basilica e percorrerà via San Bernardino, corso Vittorio Emanuele, corso Principe Umberto, piazza Palazzo, via Marrelli, piazzetta Machilone, piazza Duomo (costeggiando Cattedrale, chiesa del Suffragio, Banca d’Italia), corso Vittorio Emanuele, via San Bernardino, per poi rientrare in basilica. La scorta d’onore al Cristo morto è affidata ai Volontari Abruzzesi Sangue-Fidas L’Aquila. Sedici poliziotti in divisa porteranno la croce delle Vittime del terremoto. Il Coro del Venerdì Santo eseguirà il Miserere di Selecchy. Chiuderà il rito il cardinale Giuseppe Petrocchi.(e.n.)