ORTONA. «Ti ammazzo, ti faccio andare a finire vicino a tuo padre, poi mi suicido». L’ha terrorizzata evocando il tragico cliché di stragi familiari più e meno recenti rimaste impresse nell’immaginario collettivo. L’ha pedinata, si è presentato a casa sua nel cuore della notte, l’ha infastidita sul posto di lavoro. Un’inquietante escalation di intimidazioni finita al centro di un’inchiesta giudiziaria: d’ora in poi, R.D.T., stalker di 35 anni, dovrà rimanere lontano dall’ex fidanzata, che di anni ne ha 41. L’ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento è stata firmata dal giudice Andrea Di Berardino, su richiesta della procura di Chieti, dopo le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Ortona.
La vittima si è rivolta ai militari dell’Arma nel momento in cui l’uomo, non accettando la fine della relazione, ha iniziato a renderle la vita impossibile. Non si è fermato alle molestie telefoniche, rendendosi protagonista di veri e propri blitz notturni nell’abitazione della donna, con annesse citofonate e grida che hanno destabilizzato anche la madre della quarantunenne.
La vittima non era più libera neppure di uscire con un amico, perché R.D.T. la tempestava di telefonate, messaggi e audio minatori e profondamente offensivi. Un quadro allarmante che l’ha spinta a rivolgersi ai medici del pronto soccorso, dove è stato certificato il suo stato d’ansia. Il clima ostile ha infatti costretto la quarantunenne a vivere nel timore per la propria incolumità e per quella della madre, obbligandola di fatto a cambiare abitudini, anche nella paura di ritrovarsi di fronte l’ex.
Lo stalker, difeso dall’avvocato Carlo Flacco, stamattina potrà fornire la sua versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia. Il giudice ha disposto anche l’applicazione del braccialetto elettronico: l’indagato dovrà mantenere una distanza di almeno mezzo chilometro dalla vittima.
©RIPRODUZIONE RISERVATA