CHIETI. Alla mezzanotte di ieri, 2 novembre, gli uffici del tribunale teatino hanno chiuso ufficialmente la possibilità di votare il concordato di Teateservizi. I giochi sono fatti. Al tribunale ora tocca tirare le somme: il voto è ponderato a seconda del credito vantato nei confronti della società pubblica da parte dei creditori, ci sono diverse categorie e quindi il sistema non è immediato.
Sull’orlo del default, con la procura teatina che ne ha chiesto il fallimento, da oggi si potrà sapere se Teateservizi continuerà a esistere o meno. Se la maggioranza dei creditori avrà dato il via libera al piano di concordato, stilato dal liquidatore Luca Di Iorio, la società, pur in maniera molto diversa rispetto al passato, resterà in vita. Se l’adunanza dei creditori si sarà espressa in modo contrario, invece, non ci sarà più argine al fallimento. Il piano stilato dal liquidatore ha avuto il parere positivo del commissario giudiziale Cristiano Maria Corvi. Tra i 176 creditori, la Job Italia è stata una delle prime aziende a esprimersi (il suo voto è stato negativo). Si attende il parere di Poste Italiane e di una società del lavoro interinale di Napoli. La maggioranza del sindaco Diego Ferrara – seppur con dei distinguo, se non vere e proprie spaccature – ha puntato sul concordato per evitare il fallimento della società pubblica nata nel 2007 per volontà dell’allora sindaco Francesco Ricci. Ferrara ha spiegato più volte che non è solo il destino della società pubblica e quello dei lavoratori ad avergli fatto tentare il tutto per tutto per salvare Teateservizi, quanto piuttosto quello dell’intero ente da lui amministrato. Per lui l’equazione è semplice: il fallimento di Teateservizi può portarsi dietro a catena quello del Comune, ente che è già in dissesto economico-finanziario e che sta tentando di risollevarsi ripianando i debiti e imboccando una strada di risanamento generale. E dunque la giornata di oggi segna una svolta di capitale importanza. Il piano di concordato che i creditori hanno votato prevede che la partecipata comunale continui a gestire il solo servizio di riscossione dei tributi, che era la mission con la quale era stata creata dalla giunta Ricci. Niente più gestione del cimitero – servizio ridato al Comune a luglio scorso – e niente più gestione dei parcheggi a pagamento della città, il cui affidamento scade nel prossimo mese di aprile. Il Comune, a causa del dissesto, non potrà gestire i due servizi in proprio e sarà costretto ad affidarli all’esterno. Ma più che a un privato, la giunta Ferrara si augura che possano passare nelle mani dell’altra sua partecipata, Chieti Solidale.
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