CHIETI. Il Comune valuta di impugnare la sentenza di fallimento della Teateservizi a firma dei magistrati Gianluca Falco, Marcello Cozzolino e Francesco Grassi. Ieri mattina, il liquidatore Luca Di Iorio ha inviato una pec al sindaco Diego Ferrara mostrando la sua intenzione di procedere al ricorso contro la sentenza di fallimento: nel pomeriggio una lunga riunione per cercare di coinvolgere anche il Comune. Si concretizzano, intanto, gli effetti della società fallita. Dodici dei venticinque lavoratori della Teateservizi ieri mattina sono stati mandati a casa e dal primo marzo non percepiranno più lo stipendio. Oggi il Comune tenterà la sua mossa per cercare di aiutarli: a mezzogiorno è atteso l’incontro con il curatore fallimentare, l’avvocato Guglielmo Flacco, a cui il sindaco con molta probabilità chiederà di presentare in tribunale l’esercizio provvisorio. I sindacati sono sul piede di guerra e hanno inviato una lettera al curatore per chiedergli un incontro.
IL RICORSOÈ stata lunga riunione per discutere della sentenza che boccia il concordato della società tra il sindaco Ferrara, il liquidatore Di Iorio, il segretario generale Celestina Labbadia, dirigenti e funzionari. L’intenzione del liquidatore è quella di procedere con il ricorso: alcuni punti della sentenza non ritornano per Di Iorio. Dall’altra parte, il Comune si prenderà dei giorni per valutare se sostenere la causa. In ogni caso, se la Corte d’Appello dell’Aquila dovesse accettare il ricorso, la procedura fallimentare potrebbe essere sospesa e il Comune riuscirebbe ad avere più tempo per trovare una soluzione alternativa alla gestione dei servizi tributi e parcheggi.
dipendenti A CASA Ieri mattina, otto impiegati addetti ai parcheggi e quattro al servizio tributi sono stati avvisati dall’agenzia per il lavoro Lavorint che il loro contratto non sarebbe stato rinnovato. «La sua missione presso Teateservizi srl in liquidazione è da considerarsi conclusa dal giorno 22 febbraio, giorno in cui è stato dichiarato il fallimento della società stessa», è il messaggio dell’agenzia, «lei non ha quindi più obbligo contrattuale nei confronti dell’utilizzatore (Teateservizi srl in liquidazione). Avendo un contratto con Lavorint fino al 29 febbraio, sarà retribuito secondo quanto preventivato fino a tale data».
«io, rimasto senza lavoro»«Stamattina (ieri per chi legge, ndr)sono tornato a casa», racconta Carmine Narni (Rsa Uil Tucs), impiegato del settore parcheggi, «una situazione che già sapevamo da qualche giorno purtroppo. Ora sono a casa senza lavoro». Narni, 46 anni, è preoccupato per il suo futuro. «Chi è giovane ha più possibilità di trovarsi un’altra occupazione», continua Narni, «per chi è prossimo alla pensione sarà più difficile. Noi chiediamo di tornare a lavorare».
I SINDACATI Le sigle sindacali sono sul piede di guerra. Giuseppe Rucci (Fp Cgil), Simone Di Lanzo (Cisl Fp), Francesca Piscione (Felsa Cisl), Marco Angelucci (Uilfpl), Ernesto Magnifico (Uiltucs) e Smeraldo Ricciuti (Confsal Funzioni locali) ieri hanno chiesto al curatore fallimentare Flacco «un incontro atto a stabilire le attività che vorrà mettere in campo al fine di tutelare le prerogative del personale in forza e in subordine». In giornata, è arrivata subito al risposta del curatore: l’appuntamento con le organizzazioni sindacali è fissato per giovedì, alle 12.30, nella sede della Teateservizi.