ROSETO. Un milione e 600mila euro circa di ingiunzioni Imu e 2 milioni e mezzo di ingiunzioni Tari, la tassa sui rifiuti. Sono le richieste del Comune di Roseto ai cittadini morosi per l’anno 2022. Un atto dovuto, ma che stride con il momento particolare di molte famiglie in stato di povertà, spesso costrette a centellinare le proprie spese. In particolare sono previste 2.063 ingiunzioni fiscali relative agli avvisi di accertamento della Tari emessi dal 2013 al 2018, mentre per quanto riguarda le ingiunzioni relative all’Imu, nella determina, non viene specificato il numero ma solo le annualità, ovvero dal 2013 al 2018, e queste ultime ingiunzioni sono relative ad avvisi di accertamento regolarmente notificati entro il 31 dicembre 2019.
Sulla Tari, inoltre, è ancora in ballo il discorso degli 800mila euro che, secondo la consigliera di opposizione e capogruppo dei Liberi Progressisti, Rosaria Ciancaione, il Comune dovrebbe restituire ai cittadini perché, secondo una sentenza del 2019 del Tar Abruzzo «i cittadini avrebbero pagato di più per la Tari 2017 e 2018». La precedente amministrazione, secondo un proprio calcolo, ha previsto la restituzione di solo 30mila euro ai cittadini, ma Ciancaione non si è arresa e, dopo diverse mozioni sul tema bocciate, è arrivata l’approvazione ad aprile 2022 dell’ennesima sua mozione sulla Tari da parte dell’attuale amministrazione.
La consigliera, nella mozione, aveva chiesto di ricalcolare le tariffe da restituire e l’amministrazione aveva preso l’impegno di farlo in tempi brevi. Ad agosto scorso, però, la stessa amministrazione ha presentato un ricorso in Cassazione contro questa sentenza, ma quest’ultima ancora non si pronuncia nel merito. Questa prassi di approvare le mozioni, e poi non dare seguito agli impegni presi, si è verificata anche durante la precedente amministrazione. (l.v.)
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