PESCARA. Approvato in via definitiva il decreto Superbonus. Confermati la sanatoria sui lavori non finiti e i contributi statali per le famiglie a basso reddito: è in arrivo anche una proroga al 4 aprile per le comunicazioni al Fisco relative alle operazioni di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori effettuati nel 2023. La comunicazione on line al Fisco relativa alle opere realizzate lo scorso anno è il consueto adempimento di invio dei dati su sconto in fattura e cessione del credito sui lavori di ristrutturazione, che serve ad elaborare la dichiarazione dei redditi precompilata. Non riguarda solo gli interventi agevolati con il Superbonus, ma tutte le detrazioni edilizie.
LAVORI NON ULTIMATI
L’invio dei dati, di norma, va effettuato entro il 16 marzo, ma l’ipotesi è quella di un rinvio di 20 giorni, per arrivare alla scadenza del 4 aprile. L’ufficialità arriverà solo con un provvedimento dell’Agenzia delle entrate. L’anticipazione è del presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Elbano De Nuccio, che spiega di aver ricevuto, in questo senso, conferme dal Governo, in risposta a una precisa richiesta arrivata dalla categoria. Per quanto riguarda i contenziosi per i lavori del Superbonus non ultimati, non ci sono sostanziali modifiche nel testo approvato in Senato rispetto a quello del decreto di fine dicembre 2023. L’incentivo dal 1° gennaio 2024 è sceso al 70%, ma c’è una sorta di sanatoria per evitare il contenzioso nei casi in cui i lavori agevolati con la vecchia aliquota del 100% non siano terminati entro lo scorso 31 dicembre. Gli interventi non ultimati dovranno applicare la detrazione al 70%, ma chi ha già utilizzato l’incentivo fiscale al 100% non dovrà restituire nulla al Fisco.
REDDITI BASSI
C’è, poi, una norma a tutela di chi ha un reddito fino a 15mila euro, con un contributo statale a fronte dell’ultimazione di almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Non è ancora quantificata l’entità della somma, che spetta comunque in relazione alle spese dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024. Ci sarà una tutela speciale per i redditi bassi, con un contributo del 60% fino al 31 dicembre 2024 per i lavori che abbiano raggiunto almeno il 60% di avanzamento entro il 31 dicembre 2023. Questo contributo è riservato a coloro con redditi inferiori a 15.000 euro e sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate. In secondo luogo, per i lavori non conclusi al 31 dicembre e «per compensare la quota che scenderà dal 110 al 70%, lo Stato interverrà utilizzando il fondo povertà con riserva di aumentarne la capienza durante l’esercizio finanziario. In questo modo le fasce meno abbienti non si dovranno fare carico della differenza».
CONDOMINI
In merito alle tempistiche per il riconoscimento del credito d’imposta al 110 o al 90% per il Superbonus dei condomini, se i lavori sono stati avviati in conformità alla normativa entro il 31 dicembre 2023 e asseverati entro la stessa data, si otterrà il credito d’imposta pieno per tutte le opere concluse fino a quel momento. A partire dal 1° gennaio 2024, le percentuali vengono confermate per i lavori nei condomini non ancora completati e sarà possibile ottenere il 70% per le spese sostenute nel 2024. Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 l’aliquota applicata sarà del 110%. Non è più possibile optare per la cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche, per le quali non sia stato richiesto, entro il 31 dicembre scorso, il titolo abilitativo. (m.p.)