
L’AQUILA. Entro quindici giorni saranno cominciate tutte le lezioni di tutti i corsi degli istituti di formazione superiore aquilani, tra Università dell’Aquila, Conservatorio e Accademia di Belle Arti. Ma del bando per permettere ai ragazzi fuori sede e dall’estero di avere un alloggio negli studentati, ancora nessuna traccia. Dall’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), Fondazione “Ferrante d’Aragona”, composta da Univaq, Comune e Gran Sasso Science Institute per la gestione della residenzialità studentesca aquilana, solo incertezza. Ai disperati appelli per alloggi a prezzi calmierati avanzati da diverse associazioni studentesche, per il momento hanno risposto solo alcuni privati proprietari di case e di bed and breakfast del capoluogo abruzzese.
NIENTE BANDO ADSU
Adsu L’Aquila ha reso noto venerdì 15 settembre tramite un’informativa che l’azienda dispone di 166 posti letto convenzionati per gli studenti fuori sede meritevoli e con reddito Isee sotto i 24.335,11 euro e Ispe non superiore ai 52.902,43 euro. Di questi 166, cento sono quelli del complesso “Il Moro”, in via Antica Arischia, 30 sono quelli della struttura di proprietà della residenza universitaria privata Camplus, in via XX settembre, e altri 36, sempre in via XX settembre ma riservati esclusivamente a studentesse, sono stati concessi dal Pontificio Istituto Maestre Pie Filippini. «Comunque non c’è il bando per accedere a questi posti», spiega Giacomo Piccolo, dell’Unione degli universitari Udu dell’Aquila. «Gli studenti sono stretti in una morsa di tempo, tra l’inizio delle lezioni e l’impossibilità di avere un alloggio», continua, «quindi il diritto allo studio viene meno. E in ogni caso, 166 posti letto non basteranno».
IL COLLEGIO FANTASMA
A risolvere l’emergenza dovrebbe essere il Collegio di merito “Ferrante d’Aragona”, con i suoi 600 posti letto, di cui 400 gratuiti e 200 a pagamento, ripartiti in 150 alloggi, siti tra il centro e Pettino. L’istituto residenziale è di proprietà di una Fondazione diretta da Marco Fiorentini, con Gran Sasso Science Institute, Univaq e Comune nel consiglio d’amministrazione. A loro si sono rivolti tutti, anche “Aquilasmus”, l’associazione aquilana per l’accoglienza degli studenti internazionali, ma, dicono, senza ricevere risposta. «Ci avevano detto che la residenza sarebbe stata attiva dal 2020», racconta Chiara Parisse, presidente di Aquilasmus, «ma ho visto che stavano appaltando per l’arredo solo qualche mese fa». Alcuni studenti fuori sede internazionali si trovano attualmente impossibilitati a partire per L’Aquila perché «senza un alloggio assicurato non possono avere il visto», spiega Parisse. «Ci eravamo rivolti al Collegio anche per ottenere una sede lì, avevamo mandato una mail per la concessione in locazione degli spazi, ma sono spariti nel nulla», dichiara la presidente di Aquilasmus.
GLI AQUILANI RISPONDONO
«Qualche giorno fa, in preda alla disperazione, ho scritto un appello su Facebook a privati e B&B per i ragazzi dei progetti di scambio internazionali, e in moltissimi hanno risposto positivamente», continua Parisse. «Grazie a loro stiamo riuscendo a tamponare la situazione. Nel frattempo abbiamo aperto un dialogo con il Comune per risolvere il problema della residenzialità studentesca anche per gli studenti internazionali».
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