
ATESSA. È stata annunciata come un fulmine a ciel sereno l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 32 lavoratori della Iscot Italia Spa, azienda che si occupa della pulizia e movimentazione dei mezzi di raccolta (Mdr) all’interno dello stabilimento dei furgoni commerciali leggeri Stellantis Europe Atessa. Ad annunciarlo è il sindacato Usb. Stellantis avrebbe affidato l’appalto del servizio (che alla Iscot scade il 30 novembre) ad altra società, senza che l’azienda potesse partecipare alla gara. I licenziamenti avranno effetto dal 30 novembre. «La Iscot sostiene che tale procedura si è resa necessaria per l’impossibilità di ricollocare il personale sugli altri appalti nello stabilimento», riferisce il segretario regionale Usb, Romeo Pasquarelli, «e perché non avendo potuto partecipare alla gara di aggiudicazione del nuovo appalto non può conoscere quale sarà effettivamente il perimetro del nuovo contratto per applicare l’articolo 4 del contratto nazionale multiservizi che consente il passaggio del personale al nuovo aggiudicatario. Faremo richiesta di esame congiunto di espletamento della procedura per salvaguardare i livelli occupazionali anche se riteniamo inaccettabile che non vi sia stato nessun confronto sindacale in merito e chiediamo il ritiro immediato della procedura con il coinvolgimento di Stellantis che garantisca il passaggio alla nuova aggiudicante di tutti i lavoratori con garanzie di parità di condizioni economiche e normative previste dal contratto nazionale. L’Usb», prosegue una nota del sindacato, «è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i lavoratori, iscritti e non, che da alcuni anni subiscono una condizione lavorativa e retributiva penalizzante dovuta ai tagli dei costi praticati dalla Stellantis. Molti lavoratori delle aziende in appalto, tra questi anche quelli della Iscot, si sono visti ridurre orari lavorativi settimanali e hanno subito il costante ricorso agli ammortizzatori sociali che, unitamente all’inflazione a due cifre, ha falcidiato le loro retribuzioni. Non si specula sulla pelle dei lavoratori e sia la Iscot che Stellantis devono farsi carico del problema che rischia di lasciare in mezzo alla strada non solo i 32 lavoratori ma anche le loro famiglie».
Stellantis, già a febbraio 2021 aveva tagliato i servizi legati alle pulizie interne con la riduzione di oltre il 40% delle ore dedicate a queste attività. Anche la Fisascat Cisl ha chiesto un esame congiunto con l’azienda. «Stiamo chiedendo la salvaguardia occupazionale», spiega Stefano Murazzo, «e chiederemo alla ditta vincitrice dell’appalto un incontro per decidere l’assorbimento delle maestranza così come previsto dall’articolo 4, comma A del contratto nazionale multiservizi».
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