
ORTONA. Diceva di essere la figlia di un lontano parente e, dimostrandosi affettuosa e sempre disponibile, era riuscita a farsi cointestare il libretto postale di un pensionato ottantaquattrenne, di Ortona, prelevando un bottino di ben 34mila euro. Questo il quadro della truffa messa in atto da una donna, anche lei di Ortona, ora indagata per truffa.
LA TRUFFALa donna si era presentata come figlia di una lontana parente e, dimostrandosi disponibile e affettuosa, aveva subito conquistato la fiducia del pensionato. L’uomo, con la buona volontà di aiutarla, le avevo cointestato il suo libretto postale contenente i risparmi di una vita. Da qui, i prelievi: la donna andava a ritirare il denaro depositato e lo trasferiva successivamente sui conti correnti personali.
L’inchiestaL’inchiesta è stata portata avanti dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Chieti, nel quadro di un’indagine finanziaria condotta dai militari della dipendente tenenza di Ortona. Nello specifico, l’attività investigativa delle fiamme gialle, delegata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giancarlo Ciani, ha avuto origine dalla querela depositata dal pensionato. La ricostruzione dettagliata delle numerose operazioni allo sportello ha condotto i finanzieri ortonesi, coordinati dal sottotenente Giancarlo Passeri, a eseguire il sequestro di 34mila euro, ormai nelle tasche della donna.
Il reatoPer questi motivi ora la donna è indagata truffa, un reato per il quale è prevista la pena della reclusione da uno a cinque anni e una multa da 309 a 1.549 euro, con l’aggravante di aver agito ai danni di un anziano. La donna ha, però, provveduto a restituire al pensionato l’intera somma, ricorrendo alla “giustizia riparativa” contemplata dalla riforma Cartabia. L’attuale normativa, entrata in vigore con il decreto legislativo 150 del 2022, prevede che la vittima e l’autore del reato, consensualmente, partecipano alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato mediante il risarcimento del danno prodotto. Il comandante provinciale della Guardia di finanza di Chieti, il colonnello Michele Iadarola, sottolinea come questa specifica attività di servizio confermi «la costante attenzione del Corpo alla tutela dei cittadini, soprattutto dei più deboli e vulnerabili, allo scopo di intercettare e reprimere i fenomeni di truffa sempre più diffusi». (e.g.)
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