L’AQUILA. Il Pd aquilano scende in campo contro il tentativo di spostare la sede centrale e legale di Confindustria dall’Aquila a Pescara. «Il capoluogo di Regione ritrova centralità con il governo Meloni, dichiarava qualche ora fa il sindaco Pierluigi Biondi, in occasione dell’annuncio – a un mese dalle elezioni regionali – del rifinanziamento da parte del governo del collegamento ferroviario Roma-Pescara che lo stesso esecutivo aveva definanziato qualche mese prima. Una provocazione», sostiene il Pd, «che sa di presa in giro per gli aquilani, se è vero che, nel frattempo, il tavolo tecnico annunciato per il collegamento L’Aquila-Tagliacozzo è finito invece su un binario morto. Un insulto alla città, se è vero che, nel frattempo, il governo regionale di Marco Marsilio, nel silenzio complice del sindaco dell’Aquila, oltre che del vicepresidente della giunta regionale Emanuele Imprudente, del vicepresidente del consiglio Roberto Santangelo e del senatore Guido Liris, continua a spogliare il capoluogo di funzioni economiche fondamentali, lasciandolo tra l’altro alla periferia delle grandi infrastrutture di collegamento. È assordante, in queste ore, il silenzio della destra rispetto alla denuncia del nostro consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha svelato il tentativo di spostare la sede centrale e legale di Confindustria Abruzzo, dopo 50 anni, dall’Aquila a Pescara. Una scelta che sarebbe incomprensibile, e che rappresenterebbe un caso unico in Italia. La proposta», sostiene il Pd, «è stata inserita all’ordine del giorno dell’assemblea fissata per il prossimo 16 febbraio, allorquando si dovrebbero discutere anche modifiche statutarie che prevederebbero, tra l’altro, un’alternanza della presidenza che verrebbe affidata per 6 anni consecutivi a Confindustria Medio Adriatico e per soli 2 anni a Confindustria L’Aquila». E qui il monito del Pd: «Lo diciamo chiaro: va fermato questo ennesimo tentativo di scippo. Adesso basta. Chiediamo a Biondi, Liris, Santangelo e Imprudente almeno un sussulto di dignità. A Marsilio facciamo a meno di rivolgerci: oramai è chiaro che il presidente romano, in questi 5 anni, ha usato L’Aquila e le aree interne come merce di scambio per interessi politici, anzi partitici, avallato il potenziamento progressivo dell’area pescarese a discapito della provincia dell’Aquila. È arrivato il momento di far sentire la voce del territorio».