PRATOLA PELIGNA. Rischia di abbattersi una vera e propria bufera sul Consorzio di bonifica interno bacino Aterno e Sagittario, alla luce degli atti emersi e relativi alle ultime elezioni dei componenti del consiglio di amministrazione. L’analisi dei documenti rivela infatti come le modalità di voto non risultino conformi alle normative contenute nello statuto. A confermarlo è lo stesso commissario del Consorzio, Adelina Pietroleonardo: «Ho avviato le dovute verifiche e ho constato che negli anni le modalità di voto espletate dai consorziati per scegliere i loro rappresentanti non erano conformi alla normativa», sottolinea, contattata dal Centro. L’ente conta circa 15mila consorziati e comprende i territori della Valle Peligna, della Valle del Tirino e della Valle dell’Aterno, per un totale di 48 Comuni, di cui 20 serviti.
L’indagine interna è scattata dopo l’opposizione presentata da un consorziato in merito al numero totale dei contribuenti. Da una verifica sono emersi gli atti che hanno certificato l’irregolarità della passata tornata elettorale.
«In particolare», evidenzia Pietroleonardo, «con riferimento alla competizione elettorale tenutasi il 5 marzo 2017 è risultato agli atti che le liste degli aventi diritto al voto contenevano soggetti non solo iscritti più volte nella stessa sezione, ma addirittura in più sezioni e in più Comuni».
Il voto dei consorziati risulta espresso in maniera “plurima” e non come stabilito dallo statuto del Consorzio: «Questa forzatura ha fatto sì che il voto dei consorziati, espresso in maniera “plurima”, e giustificato attraverso l’intestazione di più particelle di terreni, alterasse, come è logico, sia il quorum dei votanti che i voti di lista e le preferenze. Conseguentemente», chiosa il commissario regionale Pietroleonardo, «l’ente è stato amministrato da rappresentanti eletti attraverso una modalità di voto irregolare».
Ed è proprio questo il punto che potrebbe fare più rumore in seno al consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica interno, che si ripresenterà al voto (al pari degli altri consorzi regionali) domenica 26 novembre.
«Lo statuto previgente», chiarisce ancora Pietroleonardo, «al pari di quello attuale, non attribuiva alcuna facoltà di voto alle “partite” catastali dei terreni ma consentiva a ciascun consorziato di esprimere un solo voto, come regolarmente accaduto in tutti gli altri consorzi della Regione Abruzzo e come doverosamente accadrà nelle prossime votazioni anche nel Consorzio di bonifica interno».
Un caso che rischia di scoppiare a poco più di un mese dalle elezioni per il rinnovo dei vertici del Consorzio: gli organi eletti restano in carica per cinque anni, e comunque fino all’insediamento dei rispettivi nuovi organismi.
Tra poco più di un mese si eleggeranno i componenti del Consiglio di amministrazione, composto da 11 membri, di cui 8 eletti da tutti i consorziati e 3 nominati dalla Regione Abruzzo.
Il consiglio, a sua volta, eleggerà il presidente, il vice presidente e un altro componente del comitato amministrativo.
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