L’AQUILA. Deciso un ulteriore inasprimento dopo le recenti violenze allo stadio: oggi niente trasferta per i tifosi dell’Aquila calcio. Dopo gli scontri di domenica scorsa all’esterno dell’impianto, tra gli ultras aquilani e quelli del Sora, che hanno portato all’arresto di tre persone e causato il ferimento di una carabiniera, il prefetto di Pesaro e Urbino, Emanuela Saveria Greco, ha vietato la vendita dei biglietti per tutti i supporter residenti nell’intera provincia dell’Aquila (oggi è in programma la gara allo stadio Bonci di Fossombrone, nelle Marche, per l’11ª giornata del campionato di serie D, vedi altro servizio nello sport). Una decisione arrivata ieri, alla vigilia della trasferta, in seguito alle determinazioni dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive e del Comitato analisi della sicurezza per le manifestazioni sportive del Viminale. La società rossoblù ha espresso il proprio rammarico per la decisione, soprattutto per le tempistiche e perché diversi tifosi avevano già acquistato i biglietti in prevendita. Una doccia fredda che fa temere anche in vista del derby di domenica prossima contro l’Avezzano. Una partita, quella tra i rossoblù e i biancoverdi, da sempre ritenuta ad alto rischio. Il timore è che venga vietata la trasferta ai sostenitori marsicani. Decisione che verrà presa in settimana, con il coinvolgimento del questore Enrico De Simone e del nuovo prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, il cui insediamento è previsto proprio per domani. Tornando agli scontri di domenica scorsa, rischia un Daspo di 5 anni anche l’ultrà del Sora, Alfonso Di Rosato, 34 anni, arrestato insieme ai tifosi dell’Aquila, colpiti da Daspo dai 3 ai 5 anni. Anche Di Rosato potrebbe essere raggiunto dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria 15 minuti dopo l’inizio e 15 minuti prima della fine delle partite del Sora calcio. I tre erano stati arrestati in flagranza di reato differita grazie alle immagini girate dentro e fuori lo stadio dalla polizia scientifica. Dopo alcune ore ai domiciliari, il giudice ha deciso per la convalida dell’arresto e la contestuale scarcerazione. Sono stati accusati di porto di oggetti atti ad offendere, lancio di materiale pericoloso, rissa, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Intanto, le indagini della Digos vanno avanti per cercare di identificare altri protagonisti dei tafferugli che hanno agito con i volti travisati da cappucci, berretti e sciarpe – armati di spranghe, aste delle baniere e cinture di cuoio dei pantaloni – e ritenuti responsabili anche del lancio di sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine. Nelle prossime settimane non sono esclusi ulteriori provvedimenti. Le indagini, coordinate dal pm Fabio Picuti, sono portate avanti dalla Digos dell’Aquila, diretta da Roberto Mariani.