SULMONA. Rischia di complicarsi la situazione per l’avvocato originario di Pescasseroli rimasto coinvolto nell’incidente in cui perse la vita Matteo Marcaurelio, 36enne di Pacentro. Oltre a risultare positiva alla cocaina, l’avvocato avrebbe avuto una condotta di guida contraria alle regole di generica cautela, quali prudenza e negligenza, specificatamente avversa al codice della strada. Un’ipotesi che trapela dalla perizia disposta dalla procura di Avezzano, competente per territorio, per far luce sulla dinamica dell’incidente. Secondo la relazione stilata dall’ingegnere esperto nel rilievo di incidenti stradali, ci sarebbe stato da parte della conducente un moderato eccesso di velocità e il mancato mantenimento del mezzo sulla destra in carreggiata, circostanze che non hanno permesso di evitare la collisione con l’auto proveniente dalla direzione opposta. L’avvocato, come accertato dagli esami in ospedale e rilevato nella perizia, risultava positiva alla cocaina con valore maggiore di 1000 ng/ml e per questo è stato denunciato per guida in stato di alterazione. La perizia, sempre in ordine alla guida contraria alla cautela, avrebbe rilevato anche una ridotta invasione della corsia opposta di marcia, di circa 15 cm, del veicolo condotto dalla vittima, che viaggiava a velocità inferiore rispetto al limite. Sempre secondo il perito, l’uso del dispositivo di protezione avrebbe potuto evitare l’uscita del 36enne dalla vettura e le lesioni mortali. La perizia è ora al vaglio della Procura che dovrà decidere se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio per l’avvocato indagato. Sul caso sono stati aperti due fascicoli, uno per omicidio stradale e l’altro per guida in stato di alterazione. Dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Sulmona intervenuti sul luogo dell’incidente era emerso che dopo lo scontro con l’Alfa Romeo guidata dalla donna, la jeep si sarebbe ribaltato più volte, sbalzando dal veicolo il giovane, rimasto poi schiacciato contro il costone della montagna. Un dramma che si è consumato sotto gli occhi di un collega che viaggiava con Marcaurelio. (c.l.)