RIPA TEATINA. A una manciata di ore dalla tragedia che non ti aspetti, ci sono i sorrisi di Leonardo e Christian, 9 e 12 anni, i due figli. Ci sono i calci al pallone a incorniciare il pomeriggio in campagna. Ci sono gli scherzi con gli amici in pizzeria e il tifo per l’Inter in tv ad accendere la serata. Immagini di serenità squassate d’improvviso, nel cuore della notte, da un boato che sembra un terremoto: Marco Taraborrelli, pescarese di 42 anni, un passato da portiere di calcio e un presente da geometra in un’azienda, si schianta con la sua auto e muore all’istante in via Val di Foro, a Ripa Teatina. Era quasi arrivato a casa, nella bella villetta al civico 21 di via Madonna del Rosario: mancavano trecento metri al massimo. Poco più di un anno fa, si era salvato per miracolo dopo essersi capovolto in macchina.
LA RICOSTRUZIONE
Sono le 3.54 di ieri. Marco è da solo a bordo della sua Toyota Rav4 di colore nero e, come racconterà il padre Luciano, sta tornando a casa dopo la serata trascorsa alla pizzeria Albatros di Francavilla e in compagnia degli amici. Marco perde all’improvviso il controllo dell’auto. Succede tutto in rapida successione: prima urta contro il guardrail sulla sua destra, poi schizza a sinistra e invade la corsia opposta. È solo un puro caso se, in quell’istante, non transita nessuno, altrimenti sarebbe una strage. Fatto sta che la macchina finisce a fortissima velocità sul marciapiede, che funge da trampolino, quindi distrugge una recinzione metallica, danneggia un palo in cemento della rete elettrica e conclude la sua corsa, ribaltandosi, nel piazzale dell’azienda di infissi di alluminio Marchionne. Marco viene sbalzato fuori dall’abitacolo.
I SOCCORSI
Sul posto si precipitano i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Chieti, i vigili del fuoco del comando provinciale di via Masci e gli operatori del 118. Il corpo di Marco è distante sette metri dall’auto: non c’è niente da fare, perché è deceduto sul colpo. La violenza dell’impatto è testimoniata dal fatto che pezzi di ringhiera, come proiettili, hanno raggiunto il cortile di una casa attigua all’officina di carpenteria e hanno abbattuto persino alberi. Saranno acquisite anche le immagini delle telecamere della ditta Marchionne. Dai rilievi emerge comunque chiaramente che non ci sono altri veicoli coinvolti nell’incidente: Marco ha fatto tutto da solo. «Ha avuto di certo un colpo di sonno», sussurra papà Luciano, che cerca di farsi forza a vicenda con mamma Adriana. Ma è un dolore indicibile, perché è innaturale e crudele che un padre sopravviva al proprio figlio.
LUTTO NEL CALCIO
La tragedia della famiglia Taraborrelli supera i confini di Ripa. Marco era nato e cresciuto a Pescara, ma una quindicina d’anni fa si era trasferito alle porte di Chieti, nel paese d’origine del padre. Anche il mondo del calcio abruzzese è in lutto: Taraborrelli aveva giocato con la Primavera del Pescara, in serie D e in Eccellenza, con una parentesi nella serie A con l’Olympiakos del Pireo, prima di diventare cuoco e aprire un ristorante a Villamagna. Da qualche mese, grazie al suo diploma da geometra, lavorava in un’azienda.
L’INCIDENTE DEL 2022
Il 19 ottobre di un anno fa, Marco era rimasto coinvolto in un incidente a Villamagna. Lui stesso aveva raccontato quell’esperienza sui social, pubblicando la foto della sua auto capovolta: «Per evitare un cinghiale, sono uscito di strada: la macchina è distrutta, sono vivo per miracolo». E sono parole che, a rileggerle adesso, fanno venire i brividi.
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