LANCIANO. «Anche con pochi soldi sono state delle Feste di settembre straordinarie». Nell’ultimo scampolo di festeggiamenti dedicati alla santa patrona, la Madonna del Ponte, regina del popolo lancianese, il presidente del comitato feste, Fernando Rosato, traccia il bilancio del suo primo impegno da coordinatore delle festività più importanti e sentite della città.
«Ho ancora negli occhi la splendida piazza Plebiscito che ha accolto e fatto commuovere Fausto Leali», commenta Rosato, «tanto che il cantautore mi ha chiesto se poteva tornare qui. Stasera (ieri per chi legge, ndc) sarà ancora meglio con Paolo Belli. Nonostante i numerosi imprevisti e la tragedia alla Esplodenti Sabino che ci ha portati a dover riprogrammare, giustamente, la scaletta delle feste, tutto è andato benissimo. Era doveroso un segnale di vicinanza alle famiglie che hanno perso i loro cari, ma bisogna capire che ci sono anche centinaia di operatori che lavorano a questo evento, ecco perché l’amministrazione, di concerto con il comitato, ha deciso di non annullare, ma di posticipare l’apertura delle feste. Sono molto soddisfatto», rimarca Rosato, «al netto di qualche critica che mi ha ferito, per il resto ho trovato tutto quello che mi aspettavo: persone entusiaste e imprenditori che si sono fatti in quattro per offrire alla città delle belle feste. Anche i fuochi pirotecnici (a cura della ditta Lanci, ndc) sono stati bellissimi, sia io che il sindaco abbiamo ricevuto moltissimi complimenti».
Il budget è lievitato a 180mila euro, ma il Comune ne ha dati solo 15mila oltre ad offrire personale e logistica per l’allestimento più importante e imponente dell’anno. «Queste sono le dodicesime feste che faccio», commenta il sindaco Filippo Paolini, «e so benissimo che ci possono essere disagi e critiche. Ma contro tutte le Cassandre abbiamo dimostrato che si può fare molto anche con poco, i numeri parlano chiaro».
Intanto già dalla prossima settimana sarà pronto il bando per individuare il prossimo comitato feste. Non si esclude che potrebbe farsi avanti anche qualche consigliere comunale, come avviene in molte municipalità italiane dove, ad occuparsi delle festività patronali, sono spesso i consiglieri di maggioranza.
Ed è stato il perdono il tema della solenne celebrazione nella cattedrale che ha preceduto il bagno di folla della processione, uscita in ritardo a causa della pioggia. Un rito che è tornato a rinnovarsi da due anni, dopo lo stop imposto dal Covid, e che per questo è stato forse ancora più sentito. «La Madonna», ha detto il vescovo Emidio Cipollone, «è colei che pur vedendo suo figlio morire sulla croce, accoglie tutti come figli. È questo che dovremmo sempre ricordare, contro l’abitudine alla vendetta».
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