
L’AQUILA. Una corsa contro il tempo per evitare l’emergenza rifiuti. La città dell’Aquila – o meglio la municipalizzata Asm – ha una decina di giorni per trovare una discarica in cui conferire l’immondizia raccolta dai bidoni del capoluogo. A metà mese, infatti, scade quella proroga informale – una sorta via libera ufficiosa per evitare “traumi” – concessa dal consorzio peligno Cogesa al capoiluogo per continuare a conferire nella discarica di Noce Mattei, a Sulmona. Il contratto tra Asm e Cogesa è infatti scaduto il 31 dicembre. E il nuovo accordo sembra ancora un miraggio, inceppato sul calcolo della tariffa a tonnellata da applicare all’indifferenziato aquilano. Le parti sono lontanissime tra loro. Si dice che la distanza sia nell’ordine di decine di euro a tonnellata, che moltiplicate fanno centinaia di migliaia di euro di costi maggiorati per l’Aquila (finora ha pagato 110 euro a tonnellata, ora ne servirebbero 136). Il capoluogo ha anche cercato un piano B: è emersa l’ipotesi della discarica di Chieti, ma il sindaco teatino Diego Ferrara ne ha chiuso le porte, almeno pubblicamente.
Si muove la diplomazia. Ci prova l’agenzia Agir della Regione Abruzzo, che vuole mettere uno di fronte all’altro i due più alti in grado, protagonisti di un botta e risposta feroce nei giorni scorsi: il sindaco aquilano Pierluigi Biondi e quello sulmonese Gianfranco Di Piero. Lo scontro è anche politico: il primo è di Fratelli d’Italia, il secondo del Partito democratico. Il faccia a faccia avrebbe già una data: mercoledì 11 gennaio, a quattro giorni dallo spauracchio dell’emergenza aquilana sui rifiuti.
PAROLA AL COGESA
«Quello dei rifiuti aquilani è un problema, ma da affrontare con spirito costruttivo. È necessaria la collaborazione di tutti». Esordisce così, nella sua intervista al Centro, Franco Gerardini, entrato solo da poche ore negli uffici del Cogesa, ritrovatosi amministratore unico del consorzio peligno dopo la sfiducia dei sindaci al consiglio di amministrazione. Una crisi nella crisi. «Sono appena arrivato, sto prendendo cognizione delle tante problematiche del Cogesa. Ma è chiaro che quello aquilano è un problema urgente». Poi nel dettaglio, non nascondendosi: «Il campanilismo non c’entra, serve però una visione attenta agli equilibri economico-finanziari. In altre parole: il Cogesa non può essere umiliato e non può lavorare in perdita, anche perché si trova in una crisi aziendale». Poi ancora: «Ai sindaci daremo elementi tecnici per risolvere il problema del conferimento aquilano. In questi giorni stiamo facendo i calcoli sui costi. Non aiuta il fatto che i rifiuti aquilani sono di scarsa qualità, vista la bassa percentuale di raccolta differenziata». All’Aquila la percentuale di differenziato è infatti ferma al 39%.
LA MISSIONE DI GERARDINI
«Ci tengo a precisare che il mio è un incarico gratuito, quasi una “missione sociale”. Perché il Cogesa è un’importante industria dell’ecologia, che lavora in aree di pregio e particolarmente sensibili, in una zona di Parchi». Quindi ancora: «Sto effettuando sopralluoghi negli impianti, incontrerò gli amministratori, perché c’è un tema di finanziamenti a rischio per alcune opere fondamentali. Mi riferisco per esempio alla linea di preselezione della cara e della plastica, per ridurre ulteriormente l’indifferenziato che va in discarica. Ma anche all’impianto per raffinare il residuo, trasformando i rifiuti in combustibile, cioè in un preparato da conferire in strutture esterne per fini energetici. In generale le questioni sono numerose e difficili, è necessario affrontarle con grande efficienza». La svolta “ecologica” riguarda Sulmona e il circondario, ma anche i rifiuti aquilani.
RIFIUTI ZERO
«Crediamo che la crisi gravissima che il Cogesa attraversa possa essere anche un’occasione di riforma della politica dei rifiuti»: così interviene il gruppo politico di maggioranza “Sulmona bene in Comune”, che continua: «Vogliamo prima di tutto sottolineare l’importante passaggio che il Comune di Sulmona, di concerto con molte altre amministrazioni del territorio, è riuscito ad ottenere in sede di assemblea dei soci: l’uscita dalla gravissima situazione d’impasse creata dalla precedente gestione dell’ente, attraverso la scelta dell’amministratore unico Gerardini. In questo spirito di riforma, chiamiamo gli attori territoriali ad aprire un cantiere programmatico attraverso cui definire le linee di una nuova stagione nella politica dei rifiuti per il nostro territorio e i contorni di nuova dirigenza che sia all’altezza delle attese. L’orizzonte è quello della strategia rifiuti zero». Appoggio anche da un altro gruppo di maggioranza, il Movimento 5 Stelle Sulmona.«Totale e pieno accordo specialmente sull’importante opportunità che questa crisi ha prodotto, per portare così una gestione fallimentare a una gestione virtuosa volta al rifiuto zero», scrive il consigliere comunale Jacopo Lupi, «una gestione economica non può prescindere da una gestione improntata sulla salvaguardia dell’ambiente e su concetto di riciclo, differenziazione del rifiuto e produzione minima, pari quasi a zero, dell’indifferenziato».
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