TERAMO. All’appello mancano ancora 800 richieste. La ricostruzione privata post-sisma del Centro Italia è alla stretta decisiva. Lo dicono i dati e la scadenza, ulteriormente prorogata, relativi alle istanze di ripristino degli immobili presentate agli Uffici speciali dai beneficiari di contributi di autonoma sistemazione (Cas) o di alloggi alternativi (Sae). Nei venti giorni di dicembre fino a martedì, data entro cui era prevista la cessazione del termine per avviare pratiche, sono state depositate quasi 2.900 richieste, circa l’80 per cento di quelle attese, molte delle quali nella forma semplificata che dovranno essere completate entro il 15 marzo. Con queste ultime, le istanze presentate nel 2022 salgono a 5.226, per un totale di 27.015 – di cui 15mila negli ultimi tre anni – per un importo di oltre 10 miliardi di euro. I contributi concessi sono circa 16mila, per circa 5,5 miliardi, di cui quattro erogati negli ultimi tre anni.
la proroga della scadenza
La cabina di coordinamento per l’emergenza, considerato positivo il segnale da parte dei territori, nell’ultima seduta ha condiviso la proposta del commissario Giovanni Legnini di prolungare a sabato 31 dicembre, quindi di nove giorni, il termine per presentare la domanda di contributo per la ricostruzione da parte di beneficiari di Cas e Sae. Resta anche la possibilità di depositare un progetto in forma semplificata, da integrare a pena di decadenza entro il 15 marzo. La decisione, che sarà formalizzata nella riunione della cabina già convocata per venerdì, nasce dalla necessità di agevolare gli 800 nuclei familiari, tra i 3.700 assistiti, che non sono riusciti a presentare le istanze pur in assenza di impedimenti oggettivi. Sabato sarà anche l’ultimo giorno di operatività dell’attuale piattaforma telematica per l’inserimento delle pratiche. Dal 1° gennaio entrerà in esercizio un nuovo sistema.
Rientri più vicini
«I tecnici che operano nella ricostruzione hanno fatto uno sforzo straordinario nell’interesse dei cittadini che gli hanno affidato gli incarichi e voglio per questo ringraziarli», tiene a evidenziare Legnini, «l’adesione della comunità al calendario di programmazione della ricostruzione privata è un fatto positivo». A detta del commissario «si pongono le premesse perché molti residenti costretti ad altre sistemazioni possano tornare presto a riabitare le loro case nei centri più danneggiati dell’Appennino, un obiettivo che cerchiamo di favorire anche con le nuove ordinanze speciali in deroga che approveremo la prossima settimana per i comuni maggiormente colpiti».
ULTERIORI AIUTI
Legnini si sofferma, in particolare, sulle «molte famiglie che non hanno presentato il progetto e che quindi rischiano di vedersi sospeso il contributo di autonoma sistemazione o che saranno costrette a pagare un affitto nelle Sae». Per andare loro incontro, conclude, «accetteremo anche domande semplificate depositate nella piattaforma entro il 31 dicembre, dopodiché non sarà più tecnicamente possibile». Nella prossima riunione della cabina di coordinamento saranno esaminati anche il nuovo pacchetto di ordinanze speciali per i centri più danneggiati, riguardanti interventi di ricostruzione pubblica molto complessi, e un ulteriore elenco di progetti che interessano gli edifici di culto.
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