ROSETO. Gli atti approvati in consiglio a Roseto dopo l’adozione all’approvazione del nuovo regolamento rischiano l’annullamento. A lanciare l’allarme sono i consiglieri di opposizione Teresa Ginoble (Siamo Roseto) e Francesco Di Giuseppe (Fratelli d’Italia) a seguito della sentenza del Tar che, sulla base del loro ricorso, ha bocciato il provvedimento votato in aula dalla maggioranza a marzo.
Ginoble e Di Giuseppe, affiancati dalla presidente del gruppo “Siamo Roseto” Vanessa Quaranta e dal coordinatore locale di FdI Umberto Valentini rispondono così alla presa di posizione della maggioranza sul pronunciamento del tribunale amministrativo che ha dichiarato illegittime alcune delle disposizioni indicate nel regolamento. «La sentenza non lascia spazio a nessun tipo di equivoco», evidenzia Ginoble, «ma l’amministrazione non ha perso tempo per minimizzare gli effetti negativi derivanti da questa decisione. C’è stata una prevaricazione della legge, un eccesso di potere come è evidenziato nel testo della sentenza. Quella sera in consiglio ce la ricordiamo bene. Con un emendamento la maggioranza, per evitare di far discutere i 10mila emendamenti presentati da Di Giuseppe, cambiò le cifre in lettere, e così quelli Di Giuseppe, numerati, non potevamo più essere discussi. Mi chiedo con quale leggerezza abbiano potuto fare una cosa del genere e come il consigliere Enio Pavone abbia potuto avallare questa cosa». Ginoble, inoltre, contesta una dichiarazione della presidente del consiglio Gabriella Recchiuti di cui sia lei che Di Giuseppe chiedono le dimissioni. «Nel suo commento, ha detto che spera nella sensibilità dei giudici», aggiunge la consigliera, «le chiedo cosa significa: credo che la giustizia sia libera, io ho sempre rispettato tutte le sentenze». Di Giuseppe, invece, ricorda la conferenza stampa organizzata dall’amministrazione, poco prima del consiglio per l’approvazione del regolamento, per attaccarlo.
«Fui denigrato», ricorda il rappresentante di FdI, «sia in conferenza sia poi in consiglio: Credo che questa sentenza dimostri, invece, che sono stati prevaricati i nostri diritti, ma anche quelli di tutti i consiglieri comunali. È chiara la responsabilità dell’amministrazione e soprattutto della presidente del consiglio comunale, che teoricamente dovrebbe tutelare tutti i consiglieri. Mi diedero del goffo, parlarono di un abuso di diritto e di in tentativo da parte mia di intascare dei gettoni di presenza con la discussione di 10mila emendamenti. Non ho parole neanche per descrivere l’atteggiamento dell’amministrazione nei confronti della giustizia amministrativa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA