LANCIANO. Revocata la misura cautelare in carcere per i due baby rapinatori di Lanciano. Il gip del tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cristina Tettamanti, sentito il parere del pm Lorenzo Maria Destro, ha disposto il collocamento in comunità per il 16enne e la permanenza in casa per il 14enne, quest’ultimo ritenuto l’esecutore materiale delle rapine (una tentata) ai danni di due attività commerciali del centro. Da metà dicembre i due adolescenti erano rinchiusi nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, dopo la decisione del Gip di applicare loro la misura cautelare restrittiva per il reato di concorso in rapina a mano armata. Il 22 ottobre scorso i ragazzi hanno impugnato una pistola scacciacani e, come ammesso da loro stessi davanti al giudice, hanno messo a segno, in rapida successione, le rapine. La prima, tentata, ai danni della merceria “Seconda pelle” di piazza Garibaldi, non andata a buon fine poiché in cassa non c’era denaro; la seconda ha fruttato invece ai due complici la somma di 300 euro a discapito del negozio di alimentari Jannone in via Piave.
Nell’interrogatorio di garanzia i minorenni hanno ammesso le proprie responsabilità, senza tuttavia fornire una spiegazione plausibile, e si sono impegnati a cambiare rotta. Dopo essersi riservato la decisione, ieri il gip Tettamanti ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere. Il 16enne è stato collocato in comunità, mentre il 14enne, che ha ammesso di aver materialmente compiuto le rapine entrando nei negozi e minacciando i titolari con la pistola, è tornato a casa. «Ma potrà uscire solo per andare a scuola e per visite mediche», precisa l’avvocato Andrea D’Alessandro, «i genitori fin da subito si sono attivati per farlo seguire e indirizzarlo al meglio. Anche il ragazzo, dopo la perquisizione a casa, ha capito e voltato pagina, alzando il proprio rendimento scolastico».
«Nel caso del mio assistito il giudice ha ravvisato, evidentemente, che non può essere sottoposto a controllo e vigilanza stretti da parte dei genitori, entrambi lavoratori», spiega il legale del 16enne, l’avvocato Vincenzo Menicucci, «accettiamo la decisione, sia il ragazzo che la famiglia sono favorevoli al percorso rieducativo indicato dal tribunale e finalizzato alla sospensione del procedimento con messa alla prova del minore». (s.so.)
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