
PESCARA. Un capannone di 1.350 metri quadrati di superficie, più area parcheggio, tra Colle Renazzo e via Tirino, potrebbe diventare, nelle prossime settimane, il nuovo centro di accoglienza per i profughi ucraini. L’assessore comunale alla Protezione civile, Eugenio Seccia, ha annunciato, per sabato, un sopralluogo nel fabbricato «messo a disposizione da Lidl Italia gratuitamente, fino ad agosto, con possibilità di rinnovo del contratto». Nella futura sede, che sostituirebbe l’attuale di Porta Nuova, è previsto anche lo spazio dedicato alle vaccinazioni anti Covid, oltre al corner dove si effettuano i tamponi.
Attualmente la profilassi vaccinale ai rifugiati di passaggio a Pescara avviene nel palazzo di Fuksas di via Volta, che, però, l’amministrazione comunale dovrà restituire ai proprietari (lo stabile è stato messo a disposizione da Giuseppe Aristide De Cecco e dalla moglie Silvia Iezzi) a fine aprile. All’ispezione di sabato sarà presente una rappresentanza della Asl, tra cui il direttore del dipartimento di Prevenzione Ildo Polidoro e il coordinatore della campagna vaccinale Rossano Di Luzio, il comandante della polizia municipale, Danilo Palestini e i volontari di Croce Rossa e Protezione civile. Ieri mattina, tra le parti, il primo incontro interlocutorio a palazzo di Città. «Faremo il sopralluogo nel fabbricato per valutare la possibilità di trasferimento del centro di accoglienza da Porta Nuova a Colle Renazzo», spiega l’assessore Seccia che prosegue il monitoraggio sui nuovi arrivi dei profughi, «l’obiettivo è farci trovare preparati in caso di afflussi più consistenti dei profughi, ma anche del rialzo dei contagi. In questa fase, piuttosto lenta, la situazione è sotto controllo, ma le cose potrebbero cambiare. Quindi dobbiamo essere pronti ad affrontare un rigurgito di emergenza».
Le trattative per acquisire il capannone «sono iniziate a gennaio», rivela Seccia, «quando ho avviato una interlocuzione con i vertici della catena alimentare. Non siamo ancora all’ufficialità, ma speriamo di poter contare sulla struttura al più presto. È tre volte più grande di quella comunale di Porta Nuova e ci consentirebbe di ricevere maggiori flussi di persone che potrebbero avere a disposizione un’area per i tamponi e un’altra per i vaccini. Inoltre, tale spostamento consentirebbe un efficientamento del personale Asl e dei volontari, il cui numero in estate tende a ridursi».
Per i tempi è ancora presto, ma anticipa Seccia: «Se arriviamo ad un accordo, a fine aprile riconsegneremo il Fuksas e, nel frattempo, provvederemo all’allestimento del nuovo centro di accoglienza». Il Comune è in trattativa anche con la curia di Chieti per l’acquisizione di Villa Immacolata, ex albergo di San Silvestro, con disponibilità di 54 posti letto. «Siamo ancora in attesa di una risposta della curia vescovile», chiarisce Seccia. Nel frattempo proseguono gli arrivi degli sfollati ucraini, di passaggio a Pescara per il check sanitario e l’acquisizione del permesso di soggiorno temporaneo, e dirottati nel Teramano e nei due Cas di Penne, essendo gli hotel pescaresi al completo.