VASTO. Al via le arringhe difensive dagli avvocati che difendono i 20 imputati dell’operazione Evelin accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e possesso e porto illegale di armi. Due settimane fa il pm Fabio Gallo della direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, al termine di una requisitoria durata otto ore, aveva chiesto un totale di 200 anni di carcere: B.A. (14 anni di reclusione), A.M.B. (6), E.B. (4), D.B. (24), E.B. (12), C.B. (11), A.C. (11), E.C. (16), M.C. (11), B.C. (4), B.D.O. (11), R.I. (14 e 7 mesi), F.N. (12), N.R. (4), B.S. (18), C.T. (20), E.T. (15 e 4 mesi), A.X. (11). Ieri hanno preso la parola i legali di coloro che sono ritenuti i capi dell’associazione a delinquere, gli avvocati Fiorenzo Cieri, Massimiliano Baccalà, Alessandro Orlando, Carlo Perrozzi, Cermine Petrucci e Giovanni Di Santo. I difensori hanno rigettato l’accusa del vincolo associativo fra gli imputati. «Fra loro non c’è mai stato alcun collegamento. Non si conoscevano neppure», hanno insistito. Il processo è stato aggiornato al 23 gennaio per dare la parola ad altri difensori. Tra gli imputati fino allo scorso 27 ottobre c’era anche il 40enne Alessandro Ronzullo, difeso dall’avvocato Marisa Berarducci, l’uomo ucciso in un agguato a colpi di arma da fuoco. (p.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.