
AVEZZANO. Ora sognare è lecito: una tappa del Giro d’Italia 2024 ad Avezzano è più di un’ipotesi. Lo confermano i primi contatti tra una delegazione locale, guidata da Cristiano Taccone, e il direttore del Giro, Mauro Vegni. L’idea, rilanciata anche dal presidente della Regione Marco Marsilio, è quella di portare una frazione della corsa rosa nella Marsica per rendere omaggio a Vito Taccone. Linea sposata anche dagli organizzatori di Rcs Sport. Ora dovrà essere il Comune di Avezzano a inviare una lettera agli organizzatori per ufficializzare la candidatura a città di tappa per la prossima edizione. L’ultima volta del Giro ad Avezzano fu nel 2003, con la vittoria sul traguardo di piazza Torlonia di Alessandro Petacchi in maglia rosa.
I contatti
I primi colloqui con Rcs risalgono allo scorso inverno, quando il progetto Giro d’Italia ha iniziato a farsi largo nell’ambito del lungo iter che ha portato alla riqualificazione del monumento dedicato a Vito Taccone. L’iniziativa porta ancora la firma dell’associazione culturale di Piazza Cavour. Ma è soltanto nelle ultime ore, dopo l’apertura del governatore Marsilio, che si è attivato il canale diretto con gli organizzatori, i quali hanno accolto con entusiasmo la possibilità di un omaggio del Giro alle imprese di Taccone. Il vero e proprio tavolo di discussione è atteso però dopo la fine del Giro d’Italia attualmente in corso. Il percorso della prossima edizione verrà svelato nel mese di ottobre. Prima di allora, è atteso il dossier ufficiale con tutti i dettagli della candidatura di Avezzano.
La cronometro
Dopo il rilancio della scultura del Camoscio, che a molti pareva impossibile, ora l’obiettivo è quello di portare il Giro sulle strade di Avezzano. Il sogno è la suggestiva cronometro sulle sponde del vecchio lago del Fucino. Ma i fattori da valutare sono molteplici. Il primo riguarda l’aspetto tecnico: il disegno altimetrico del Giro 2024 non è ancora definito visto che, con ogni probabilità, la corsa rosa scatterà dall’estero, seguendo l’alternanza degli ultimi anni con l’Italia. Il secondo aspetto è legato al chilometraggio del perimetro del Fucino, forse eccessivo per una prova contro il tempo al giorno d’oggi. Ma ad ogni modo, il percorso sarà disegnato seguendo le indicazioni di Rcs. Come spiegano anche dall’associazione di piazza Cavour, l’obiettivo sarà comunque quello di coinvolgere altri Comuni della Marsica, per condividere la vetrina globale con l’intero territorio. La corsa dovrebbe passare in piazza Cavour, accanto al monumento Taccone. Allo studio, inoltre, c’è anche l’organizzazione di una granfondo nel Fucino riservata ai cicloamatori.
indotto
Il Giro d’Italia rappresenta anche un volano turistico su scala nazionale e internazionale, con un indotto economico che fa gola a molte città italiane. La corsa porterebbe ad Avezzano duemila persone, considerando la sola carovana compresa di atleti, squadre, organizzazione, giornalisti e sponsor. A questi, va aggiunto il flusso turistico, stimato in 11 milioni di persone in tutta Italia. Solo il 25 per cento però pernotta lontano dalla propria abitazione. L’indotto turistico medio del Giro può essere calcolato in 687 milioni di euro dai pernottamenti e 783 milioni dal resto del turismo di carattere più locale. Si pensi alla grande partenza dalla costa dei trabocchi: a fronte di un investimento da 9 milioni di euro, è atteso un ritorno di almeno 40 milioni. I costi per organizzare una tappa sono variabili ma per un arrivo servono almeno 200mila euro, tra risorse pubbliche e investimenti privati degli sponsor.
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