ORTONA. «Città al primo posto come consumo di suolo nella provincia di Chieti tra il 2021 e il 2022, con un Prg che prevede un sovradimensionamento eccessivo di nuova edificabilità»: è il grido d’allarme lanciato dal coordinamento Tuviva. Di tutt’altro avviso il sindaco Leo Castiglione, secondo il quale «il Piano regolatore di Ortona è stato progettato proprio facendo attenzione a evitare un consumo eccessivo del suolo».
Il consumo del suolo è stato uno degli argomenti affrontati venerdì nella sala Eden, in occasione dell’incontro con Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, considerato tra i massimi esperti in Italia sul tema del consumo di suolo. Il convegno è stato organizzato in collaborazione con il Centro di documentazione sui conflitti ambientali, la Stazione ornitologica abruzzese, Italia Nostra e Ortona sostenibile. Nell’occasione è stato anche presentato il libro dell’accademico “L’intelligenza del suolo” sugli effetti negativi della cementificazione del territorio.
L’intervento di Pileri, come riferiscono i comitati, «è stato non solo illuminante» e ha offerto «uno sguardo inquietante sullo stato attuale del consumo di suolo in Abruzzo e in particolare ad Ortona. I dati Ispra presentati mettono Ortona al primo posto come consumo di suolo tra i Comuni della provincia di Chieti negli anni 2021-2022. Il Prg ha previsto un sovradimensionamento eccessivo di nuova edificabilità, aggravata dalla previsione di espansione urbanistica davanti alle riserve regionali dei Ripari di Giobbe e dell’Acquabella in contrasto, tra l’altro, con la nuova domanda turistica che chiede sempre più luoghi naturali e incontaminati e non urbanizzati». Dai Comitati spiegano che «dall’incontro è emerso a chiare lettere la necessità di un urgente cambio di passo nelle politiche urbanistiche e una rivisitazione dei Piani regolatori alla luce anche delle urgenti azioni da mettere in campo per il contrasto al riscaldamento globale. Occorre prevenire in quanto produce anche un notevole risparmio delle finanze pubbliche, infatti intervenire dopo le catastrofi come alluvioni ed eventi estremi ha un costo molto più alto».
Il sindaco Castiglione replica spiegando che «non è d’accordo con questa interpretazione» poiché «il nostro Piano regolatore è stato progettato proprio facendo attenzione a evitare un consumo eccessivo del suolo, tanto che sono previste delle misure in tal senso, come il riutilizzo e la riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente. Tutte le aree di pregio naturalistico sono state tutelate», sottolinea Castiglione, «le aree di espansione saranno disciplinate nello specifico dai piani particolareggiati che sono in fase di progettazione, e con una destinazione soprattutto di carattere turistico. Questo piano per la prima volta tutela proprio il borgo della riserva dell’Acquabella con una zonizzazione che lo equipara al centro storico».
«Continueremo a impegnarci per un futuro in cui il suolo sia trattato con il rispetto e la cura che merita», chiosa però il comitato, «sensibilizzando la cittadinanza e chiedendo all’amministrazione un cambio deciso sulla pianificazione urbanistica».(m.d’a.)
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