CHIETI. Mettere il noi davanti all’io. È stato questo l’obiettivo del convegno organizzato ieri mattina all’università d’Annunzio dal titolo “Scienza, conoscenza e coscienza per lo prevenzione dei rischi naturali e antropici in Italia”. E in questa occasione, l’ateneo ha presentato un protocollo d’intesa con l’Ana (Associazione nazionale alpini) per il monitoraggio del territorio. «Stiamo perseguendo un’ottica di intervento in favore della prevenzione della salute globale», annuncia il rettore Liborio Stuppia, «disponendo in università delle forti competenze nel campo della geologia e, vivendo in una regione a rischio quale l’Abruzzo, riteniamo doveroso interessarci al territorio. Vogliamo, quindi, siglare un protocollo d’intesa con chi quotidianamente lavora sul territorio, come l’Ana, che ci permette di fare un’azione di monitoraggio e di prevenzione. Il nostro obiettivo come università è quello di formare coscienze critiche».
Un’iniziativa che l’ateneo ha intrapreso e che rientra all’interno della terza missione. «Vogliamo diffondere nei ragazzi la cultura della prevenzione», spiega Enrico Miccadei, delegato alla terza missione dell’università, «attraverso campi scuola, esercitazioni e coinvolgere le associazioni di volontariato così da studiare gli eventi naturali e la prevenzione». Sono stati tanti gli ospiti che hanno preso parte al convegno: dal sindaco di Chieti Diego Ferrara all’ingegnere Emidio Primavera e, in videoconferenza, si è collegato anche Guido Castelli, commissario straordinario del governo per la ricostruzione sisma 2016. Presente anche il prefetto di Chieti Mario Della Cioppa e Giovanni Legnini, commissario delegato per l’emergenza di Ischia.
«Formazione, informazione, una stretta alleanza tra scienza, tecnica e la decisione politica», spiega Legnini, sono i fattori chiave che prevenire i rischi naturali e antropici su un territorio. «Occorre investire sulla previsione», continua il commissario, «e sulla capacità di mitigare gli effetti delle catastrofi che saranno sempre più frequenti anche a causa del cambiamento climatico». L’Abruzzo resta una regione i cui i rischi non sono da sottovalutare e, nelle emergenze, ruolo cruciale spetta anche alla prefettura. «È un’unità di coordinamento per tutti gli enti che hanno responsabilità specifiche nel contesto di una emergenza da gestire», conclude Della Cioppa, «è per questo che abbiamo realizzato una task force sull’emergenza per consentire alla macchina di coordinamento di dare la migliore qualità possibile. Ciò prevede di fare formazione e informazione costante e di mettere in condivisione tra loro gli enti cosicché al momento opportuno la riposta sia immediata».
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