ALBA ADRIATICA. Dalla denuncia al carcere. Per uno dei tre componenti della banda bloccata dai carabinieri di Nereto con attrezzi da scasso è scattato l’arresto. Si tratta un 40enne residente ad Alba Adriatica, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio. A portarlo a Castrogno sono stati i carabinieri a conclusione dell’attività investigativa culminata nell’applicazione della misura cautelare. L’uomo è accusato di ben quattro furtii negli ultimi mesi, in orario notturno, ai danni di esercizi commerciali della costa. In particolare, i carabinieri, attraverso un’attenta analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblica e privata presenti in zona e grazie a una costante attività di osservazione, sono riusciti a ricostruire il consolidato modus operandi utilizzato.
L e indagini mirano a stringere il cerchio attorno agli altri due componenti della banda perché spuntino prove utili a richiedere lo stesso provvedimento. Pochi giorni fa, il 40enne albense era stato sorpreso, insieme agli altri due complici, a bordo di un’auto con targa alterata, in possesso di attrezzi da scasso nascosti in un borsone sportivo e sequestrati. I carabinieri erano da giorni sulle tracce degli autori di diversi furti nelle abitazioni tra Nereto, Sant’Omero, Sant’Egidio e la costa. I raid sarebbero continuate se i carabinieri di Nereto non li avessero bloccati a bordo di una Volkswagen Golf. I tre italiani, con precedenti penali e residenti in Val Vibrata, si aggiravano con fare sospetto. È scattata così la perquisizione in cui sono spuntati due zaini con il materiale da scasso. I numeri della targa dell’autovettura erano stati alterati con nastro adesivo per impedirne il riconoscimento attraverso sistemi di videosorveglianza. Il conducente del mezzo, sottoposto a controllo mediante etilometro, aveva un tasso alcolemico superiore a quello consentito. La macchina e gli attrezzi da scasso erano stati sequestrati e il conducente sanzionato per oltre duemila euro per aver circolato con un veicolo munito di targa contraffatta.
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