TERAMO. Il presidente della Provincia Camillo D’Angelo è costretto a suonare una frettolosa ritirata sul fronte del patrimonio immobiliare. D’Angelo aveva annunciato l’intento di «valorizzare» il palazzo della Prefettura di corso San Giorgio una volta conclusi i lavori post-sisma, prefigurando quindi un trasferimento in altra sede della Prefettura stessa. Tutto questo, però, non si può fare. Recita una nota della Prefettura arrivata ieri pomeriggio: «Questa mattina, presso il Palazzo di Governo, si è tenuto un incontro chiarificatore tra il prefetto della provincia di Teramo, Fabrizio Stelo, e il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo. Nessun dubbio, quindi, circa la ricollocazione della Prefettura nel palazzo storico al termine dei lavori avviati su formale impegno della Provincia, in qualità di ente proprietario, per la ristrutturazione e adeguamento sismico dello stesso, lavori finanziati da cospicui fondi messi a disposizione dal commissario straordinario sisma 2016 proprio con vincolo di destinazione in favore della Prefettura. Pertanto il trasferimento della Prefettura, per la durata dei lavori, avrà carattere assolutamente temporaneo».
Più che un chiarimento, un diktat. Accompagnato dalle seguenti parole di circostanza di D’Angelo: «L’interesse primario è che venga pienamente e adeguatamente valorizzato il patrimonio immobiliare della provincia, purtroppo fortemente colpito dai noti eventi sismici. Grazie a fondi assegnati per le specifiche esigenze del Palazzo di Governo, difficilmente reperibili diversamente, si restituirà alla Prefettura una struttura pienamente operativa e allocata nella sede storica, associando così al recupero di funzionalità pubblica il recupero del valore identitario e simbolico della sede e allo stesso tempo la doverosa valorizzazione del territorio».(d.v.)