POPOLI. Dopo il referendum, concluso domenica sera con la vittoria schiacciante (83,85 per cento) dei favorevoli al cambio di nome del Comune da Popoli a Popoli Terme città delle acque, il sindaco Dino Santoro già pensa alle prossime mosse. In ballo ci sono nuove opere e un grande evento per festeggiare il cambio del nome.
«Prima di inviare le carte alla Regione per ottenere il via libera con un apposito decreto», ha detto il sindaco, «dobbiamo svolgere un consiglio comunale ad hoc per ratificare il risultato del referendum per il cambio di denominazione. La seduta verrà convocata per mercoledì della prossima settimana, oppure tra due settimane».
«Intanto», ha affermato Santoro, «abbiamo già dato mandato ad un’agenzia di seguire la parte pubblicitaria. Abbiamo intenzione di fare un logo turistico per Popoli Terme città delle acque. Una volta che avremo il decreto, lavoreremo sugli ingressi alla città, lato Sulmona e lato Bussi, per abbellirli. Faremo un’opera finanziata dalle terme, in proposito stiamo ragionando se fare una fontana lato Bussi; poi faremo un intervento sulla rotatoria che sta facendo l’Anas lato Sulmona». «Se vogliamo aumentare le presenze turistiche», ha fatto presente il sindaco, «dobbiamo anche abbellire la nostra città. In proposito, abbiamo già dei finanziamenti e altri ne arriveranno. Tutto questo dopo il decreto della Regione e la comunicazione inviata al ministero». «Poi», ha aggiunto, «organizzeremo anche un evento per festeggiare il cambio di nome. Faremo una giornata di festeggiamenti in cui ci sarà anche un concerto. Su questo ci stiamo già lavorando, domani ci sarà un incontro al riguardo».
Grande soddisfazione per la scelta del nuovo nome è arrivata dal deputato di FdI Guerino Testa. «Popoli Terme», ha commentato, «porta con sé un nome di sicuro successo. La volontà più volte espressa dalla Regione e dalle istituzioni locali di sostenere lo sviluppo di un distretto termale del benessere nell’alta Val Pescara e nel centro Abruzzo ha trovato pieno riscontro nelle intenzioni dei cittadini che, domenica, nella consultazione del cambio di nome di sono distinti per l’affluenza e per il chiaro indirizzo favorevole sulla nuova identitaria denominazione».
Critica, invece, la lista Ripensiamo il territorio: «L’amministrazione non riesce a coinvolgere più del 30 per cento dell’elettorato: un flop, altro che scelta epocale».