LANCIANO. Sono 34.165 – 17.697 donne e 16468 uomini – i cittadini di Lanciano al 31 dicembre 2023. Il dato dell’ufficio anagrafe del Comune fa registrare un sostanziale “pareggio” rispetto allo scorso anno: appena 84 residenti in meno. Un dato non estremamente negativo come accaduto in passato, ma non per l’aumento della natalità bensì per l’incremento delle persone che hanno scelto di vivere in città +189, a cui si aggiungono 90 stranieri in più rispetto allo scorso anno. I dati infatti di nascite e decessi purtroppo sono sempre più negativi.
«Si contano appena 195 nascite e ben 468 decessi», commenta il sindaco Filippo Paolini. «La natalità, come nel resto d’Italia, resta bassissima nonostante gli aiuti, i bonus governativi e quelli che offriamo con le politiche sociali. Cresce invece il dato della mortalità: negli ultimi due anni siamo oltre 400 decessi; 465 nel 2022, 468 nel 2023. Un numero che pone serie riflessioni sia a livello epidemiologico, analisi che però la Asl non può fare, sia per quanto riguarda gli spazi. Nel cimitero non ci sono più posti nonostante l’ampliamento per i decessi avvenuti: si va avanti con recupero dei loculi ma non bastano».
Stando a questi numeri sarebbero 273 i cittadini in meno ma il dato è compensato da quanti hanno scelto di vivere in città. Sono 857 le nuove iscrizioni, mentre in 580 hanno lasciato Lanciano, meno degli altri anni. A questi bisogna aggiungere 88 cancellati dall’anagrafe perché non reperibili. Sono quindi 668 gli emigrati, per un saldo positivo di 189 unità. Crescono anche gli stranieri: 90 in più: da 1.435 del 2022 a 1.525 del 2023. Di questi la comunità più numerosa si conferma quella romena 538 unità anche se continua a scendere, così come quella albanese 177, mentre salgono i dominicani da 72 a 94, i cinesi 83, gli ucraini 66. Restano stabili i bulgari a 40, i polacchi, 37. In 36 arrivano dall’Argentina, 17 dal Pakistan, 16 dal Brasile, 14 dalla Bielorussia e 12 dalla Federazione russa. Altro dato per nulla positivo il numero delle nuove famiglie: appena 12 in più rispetto al 2022: sono 14.659. Crisi economica, mancanza di lavoro, incertezza verso il futuro impediscono ai giovani di formare famiglie e di avere figli. «Per non scendere ancora di più occorre una programmazione politica a lungo termine che abbracci il comprensorio», chiude il sindaco. «Dobbiamo investire e lo stiamo facendo a livello sociale con l’intero ente d’ambito, a livello comunale con i progetti Pnrr che puntano a offrire servizi, penso alle scuole, all’università, a progetti sulla cultura, penso al Torrieri, alla stagione teatrale che con la prosa richiama cittadini anche da fuori. C’è molto da fare in un mondo che cambia continuamente». (t.d.r.)
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