L’AQUILA. È stato il primo presidente di un grande ente pubblico aquilano ad annunciare le proprie dimissioni per correre alle elezioni regionali del 10 marzo con Fratelli d’Italia. Ma ora il passo indietro di Alessandro Piccinini dal ruolo di vertice della Gran Sasso Acqua finisce nella polemica. «Avevamo ritenuto opportuno evitare di intervenire in merito all’azione che la Corte dei conti aveva intrapreso un mese fa sul possibile danno erariale legato all’inconferibilità di Piccinini nel ruolo di presidente della Gsa. Non potevamo però stare in silenzio dopo aver appreso dell’intenzione dello stesso di dimettersi solo adesso e solo per potersi candidare alle prossime elezioni regionali»: a parlare sono stati i consiglieri comunali del centrosinistra aquilano in conferenza stampa. Hanno continuato Stefano Palumbo, Elia Serpetti, Massimo Scimia, Stefano Albano, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Stefania Pezzopane, Simona Giannangeli, Enrico Verini e Gianni Padovani: «Se dimissioni dovevano esserci sarebbero dovute arrivare, come avevamo invitato a fare, nel momento in cui l’Anac sollevò il problema e non oggi per soddisfare un’ambizione legittima ma esclusivamente personale. È mancato purtroppo il senso di responsabilità che, attraverso un suo passo indietro fatto per tempo e a tutela della società che rappresentava, avrebbe evitato un contenzioso istituzionale che, qualora dovesse veder soccombere la Gsa, certificherebbe l’illegittimità con cui il presidente ha operato in quel ruolo. Invece il suo partito, scegliendo di candidarlo, ritiene evidentemente che il consenso che attraverso la guida della Gsa ha potuto costruire vada oggi capitalizzato».