L’AQUILA. Entro la fine del suo mandato il sindaco Pierluigi Biondi può arrivare a tagliare il nastro in tutte le scuole dell’Aquila dove al momento sono in corso lavori di ricostruzione, costruzione o adeguamento: sedici in tutto, due delle quali finanziate con fondi del Pnrr (7,8 milioni) e le altre con quelli della ricostruzione (93 milioni). Nei giorni in cui si torna sui banchi, a Palazzo Fibbioni viene steso un dossier che fissa le prossime scadenze.
ASPETTANDO IL COLLAUDO
La scuola dell’infanzia di Bagno Grande, costata un milione e trecentomila euro, quanto prima potrebbe aprire le porte alle sue due sezioni. I lavori sono infatti conclusi e, come spiega il dossier del municipio, «sono in corso le procedure propedeutiche al collaudo e alla chiusura amministrativa del procedimento». Per la sistemazione esterna inoltre sono in corso le procedure per affidamento, validazione del progetto esecutivo e successiva indizione della gara.
LE OPERE ATTESE NEL 2024
Al momento si stima che per sette edifici la fine dei lavori dovrebbe arrivare tra gennaio e novembre del 2024. La fine della ricostruzione del polo di Gignano-Sant’Elia (5,2 milioni) è attesa per il 19 gennaio: vi troveranno posto due sezioni di primaria, tre di l’infanzia e una palestra anche al servizio della comunità. A giugno, dopo un anno di lavori, dovrebbe essere completata la scuola d’infanzia nel polo scolastico di Paganica, uno degli interventi finanziato con fondi Pnrr per poco meno di due milioni.
Due opere devono essere finire a luglio: adeguamento e ampliamento dell’elementare di Coppito (1,1 milioni) e ricostruzione del polo San Sisto-Santa Barbara (6,5 milioni) con due sezioni di primaria e tre d’infanzia, più palestra al servizio di scuola e comunità. A settembre dovrebbe essere finita la primaria Celestino V (2,4 milioni) per cinque classi e a ottobre il lotto 2 della scuola d’infanzia di Pettino Vetoio (2,6 milioni), a novembre adeguamento sismico e ristrutturazione funzionale della scuola d’infanzia San Giovanni Bosco (730mila euro).
IL POLO DI SASSA
Una delle opere più costose è il polo scolastico di Sassa: passato da 8 a 12 milioni, anche perché nel corso degli anni la popolazione scolastica della frazione è aumentata di circa il 7,5%, cioè fino a 520 studenti (4 sezioni d’infanzia con 120 alunni, due di elementari con 250 alunni e tre medie per 150). A luglio è arrivato il nuovo progetto, però non conforme al Prg. La pratica è in corso, si spera di cominciare a lavorare a luglio del prossimo anno e di finire per marzo 2026.
LA MEDIA DI PAGANICA
All’inizio del 2026 dovrebbe vedere la luce anche la scuola media Dante Alighieri di Paganica. Un’opera da sei milioni e 796mila euro, che passa per la demolizione del fabbricato preesistente, opera pubblica incompiuta. A breve quindi dovrebbe partire la demolizione del teatro Tenda, da concludere per metà gennaio. Subito dovrebbe cominciare la costruzione del plesso per 9 classi, da concludere a gennaio 2026.
I FONDI DEL PNRR
Con il Pnrr, oltre alla scuola d’infanzia di Paganica da ultimare a giugno, arrivano risorse anche per la primaria Rossi, sempre a Paganica: costerà 5 milioni e 850mila euro. Ad agosto è stata avviata la procedura per affidare i lavori, che si conta di far partire a breve, con la speranza di concluderli nell’aprile 2025.
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