
TERAMO. Nuovo avvistamento di cinghiali alle porte della città, nella zona compresa fra Villa Albula e ponte San Gabriele. Tre esemplari, due notti fa, sono stati notati mentre si aggiravano in cerca di cibo. Un episodio che non desta troppo allarme, perché “incursioni” simili a Teramo e dintorni si stanno facendo sempre più rare negli ultimi tempi. Questo grazie alle attività avviate dall’ufficio ambiente del Comune, diretto dal vigile ecologico Vincenzo Calvarese, in collaborazione con l’associazione Tai (tutela animali invisibili Teramo) presieduta da Brenda Marsili. Una sinergia che lavora sul duplice profilo: monitoraggio, anche con telecamere, e allontanamento dei cinghiali dalle zone abitate.
Dallo scorso autunno si sono susseguiti gli incontri ravvicinati dei teramani con piccoli gruppi di ungulati: da Colleparco a Castrogno, da Poggio Cono a Fonte Baiano, sono stati numerosi gli avvistamenti e le successive segnalazioni al Comune, che ha messo perciò a punto un piano per arginare il fenomeno. L’idea è stata quella di monitorare lo spostamento sul territorio dei cinghiali e individuare le aree dove intervenire con dei dissuasori olfattivi. Si tratta di sostanze innocue, di facile reperimento sul mercato, che “disturbano” l’olfatto degli animali e li respingono. Questo lavoro viene portato avanti in quartieri e frazioni di Teramo, in modo ciclico anche per via delle piogge che ne riducono l’effetto, da due mesi. E i risultati si cominciano a vedere: incursioni e segnalazioni sono in calo. Le zone dove già i dissuasori sono stati disseminati sono diverse: Colleparco, Villa Mosca, Castrogno, Viola, Fonte Baiano, Cona. Si procederà anche nei territori al confine con Torricella e poi a Poggio Cono, Poggio San Vittorino e aree circostanti. È emerso che spesso le incursioni degli animali selvatici a ridosso delle case sono causate dai comportamenti umani: lasciare i rifiuti in strada o non custoditi in modo corretto nei mastelli rappresenta una sorta di invito per i cinghiali che vengono naturalmente attratti dai resti di cibo. Anche su questo i volontari Tai e l’ufficio ambiente stanno facendo attività di informazione nei quartieri dove si è maggiormente verificata questa situazione.
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