SULMONA. Sono tutte da riesaminare le 42 sanzioni amministrative elevate dalla polizia locale di Sulmona, ad altrettanti esercenti, per la Tassa di occupazione del suolo pubblico (Tosap) non versata. Lo ha deciso il sindaco Gianfranco Di Piero, al termine di un summit con i responsabili degli uffici comunali dell’ente. Le multe dovranno essere riviste una ad una per vagliare le incongruenze sollevate dagli operatori.
I VERBALI
Tutto era partito dalla comunicazione della Soget, società incaricata dal Comune di Sulmona per la gestione della Tosap, che aveva rilevato l’assenza di pagamenti da parte de commercianti in questione nel corso del 2023. Per questo è scattato il blitz dei vigili urbani, come atto dovuto. Passata l’emergenza Covid, nel corso della quale erano state concesse esenzioni fino a marzo 2022, prorogate fino a settembre a Sulmona, sono scattate le verifiche che hanno portato non solo alle multe da cento euro ognuna ma anche a negare l’autorizzazione a quelli non in regola. Al momento sono stati rilasciati solo tre permessi.
RACCOLTA FIRME E REAZIONI
Gli esercenti, sul piede di guerra, hanno promosso nelle ultime ore una raccolta firme per chiedere un incontro al sindaco Gianfranco Di Piero e alla struttura tecnica dell’ente, al fine di individuare un meccanismo più celere per l’evasione delle pratiche, anche alla luce delle anomalie rilevate. «Nel mio caso l’area occupata non è nemmeno suolo pubblico ma ad uso pubblico», interviene Franco Ruggieri, promotore della raccolta firme, «dopo un’emergenza pandemica senza precedenti, la nostra categoria non può certo passare per morosa, tenendo conto degli sforzi e dei sacrifici affrontati. In questo modo si rischia di far perdere attrattività all’intero centro storico. Così facciamo la città turistica?», si chiede Ruggeri. Sulla stessa lunghezza d’onda Isabella Cianferra. «Anche noi abbiamo ricevuto il verbale, subito annullato perché in possesso di regolare autorizzazione. In questo caso gli uffici non hanno comunicato, né alla polizia locale né a Soget, la mia autorizzazione ottenuta con grande fatica poiché per analizzare una pratica lasciano trascorrere mesi, in alcuni casi omettendo la risposta». Questo lo sfogo di Cianferra che aggiunge: «Andrebbero rispettati diritti e doveri di tutti: autorità competenti e fruitori del servizio e poi capire da che parte puntare il dito».
«Sembra che invece di fare prevenzione si stia aspettando l’errore», rincara Alessandro Candido. «C’erano anche delle proroghe post Covid che sono state forse mal comprese. Al Comune sono state fatte decine di domande senza risposta. Fare una domanda significa affrontare dei costi per pagare i tecnici che ci accompagnano. Il problema non è degli evasori ma è della macchina amministrativa che non funziona».
RIESAME
Getta acqua sul fuoco il sindaco, Di Piero, che ieri ha dato il via al “riesame” delle multe. «Esamineremo caso per caso e se ci sono incongruenze le sanzioni saranno annullate. Per il futuro ho chiesto agli uffici la circolarità della comunicazione e risposte celeri».
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