GIULIANOVA. Buone notizie per la pesca giuliese. Il tratto di mare che va dal fiume Salinello fino al fiume Tordino, infatti, insieme ai tratti limitrofi – a nord fino a San Benedetto del Tronto e a sud fino al fiume Vomano – è stato classificato dalla Asl zona A, ovvero “qualità eccellente delle acque e del pescato”. «Siamo davvero soddisfatti», commenta il presidente della cooperativa “Mare Blu”, Walter Squeo, «perché credo sia la prima volta che tutto il nostro tratto di mare venga classificato zona A. È sinonimo di qualità eccellente del nostro pesce e delle nostre vongole, soprattutto in questo periodo estivo». È una notizia importante, anche alla luce del problema della mucillagine che, da circa un mese, sta dando problemi alla piccola pesca e allo strascico. «La mucillagine è un fenomeno naturale e non ci sono rischi per la salute, oltre a non essere sintomo di inquinamento dei mari», aggiunge Squeo, «ma è chiaro che le reti in mare non possiamo calarle perché s’infangano, e ci sono criticità anche per i motori delle imbarcazioni, perché hanno il sistema di raffreddamento ad acqua marina».
IL CASO SALINELLO. Non ci sono invece buone notizie per la foce del fiume Salinello, diventata uno “stagno putrescente” con fango e pesci e granchi morti, secondo Antonio Macera, presidente del comitato “Giulianova zona nord”. «Il comitato sta segnalando alle istituzioni responsabili ormai da oltre un anno le condizioni del fiume», si legge nella nota del comitato, «ma finora non c’è stato alcun intervento. Abbiamo sempre apprezzato e riconosciuto la disponibilità all’ascolto delle autorità pubbliche, a partire dal sindaco Jwan Costantini, ma la disponibilità all’ascolto, se non è seguita dalla realizzazione degli impegni presi, assume la forma della presa in giro». Le condizioni del fiume Salinello, secondo Macera, sono disastrose sul piano dell’impatto turistico e su quello igienico-sanitario. «L’acqua stagnante, la fanghiglia, i pesci e i granchi morti e l’olezzo insopportabile costituiscono un quadro allarmante per la salute pubblica», continua la nota, «il sindaco, nella sua qualità di massima autorità sanitaria locale, ha il dovere di intervenire con ogni urgenza e porre rimedio alla vergognosa situazione descritta e mettere in sicurezza la salute dei residenti e dei turisti. L’inerzia delle istituzioni di fronte al disastro in atto aprirebbe la strada al coinvolgimento dell’autorità giudiziaria».
©RIPRODUZIONE RISERVATA