L’AQUILA. Lion club e Fondazione Carispaq hanno promosso ieri pomeriggio, nell’Auditorium della Fondazione, l’incontro dal titolo “Il Dono Universale di Celestino, segni materiali e immateriali”.
Tra i relatori Gianni Letta, che, nell’occasione, ha ritirato il premio “La Croce di Celestino” che gli era stato assegnato in occasione della Perdonanza celestiniana dell’agosto scorso.
In apertura dei lavori, dopo i saluti istituzionali, ha preso il via il dialogo culturale al quale ha preso parte Walter Capezzali, con l’intervento “Collemaggio ai raggi X” in cui sono state fornite alcune risposte in relazione agli interrogativi che ciascuno si pone davanti al patrimonio artistico di Collemaggio. A seguire, monsignor Orlando Antonini ha parlato del suo ultimo libro “Santa Maria di Collemaggio-Tempio del Perdono” che interpreta i segni materiali contenuti nella basilica svelando quelli immateriali dando nuovi dettagli del pensiero di Papa Celestino.
L’incontro, secondo le intenzioni dei promotori, ha voluto riaccendere i riflettori su un tema, quello del Perdono, oggi quantomai attuale.
Con l’apertura della Porta Santa nel 2022, Papa Francesco ha reso L’Aquila “Capitale del Perdono”, rispondendo alla vocazione universale della basilica di Santa Maria di Collemaggio e alle aspettative degli aquilani.
Con l’occasione, la popolazione aquilana si è avvicinata ancora di più alla pregnanza del messaggio celestiniano in controtendenza con il sentire contemporaneo circa il tema del perdono.
«Forse la motivazione di tale generalizzato disinteresse può risiedere nel fatto che l’uomo contemporaneo non sente più l’esigenza del chiedere e concedere il perdono. Eppure, è dopo il perdono che si può ricominciare, rinascere, essere felici, condividendo la felicità con gli altri», questa la riflessione sulla quale si è dipanata la discussione, prima del momento della consegna del riconoscimento all’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri.
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