Casi e ricoveri Covid in diminuzione. Resta stabile il numero dei decessi, a una media reale di 17 a settimana. Numeri che non preoccupano, spiega il responsabile dell’Unità operativa complessa di malattie infettive dell’ospedale di Pescara, Giustino Parruti.
In Abruzzo non sono ancora stati registrati casi della nuova variante Kraken: a tenere banco è ancora la Omicron 5, la più diffusa, ma meno offensiva e pericolosa.
Professor Parruti, come legge gli ultimi dati, su scala regionale, relativi al Covid? Per la stagione invernale erano state fatte previsioni catastrofiche. Io ho sempre sostenuto che, sotto il profilo virologico, l’impatto delle nuove varianti sarebbe stato minore in quanto Omicron 5 è contagiosissima e non cede il campo. Insomma, risulta ancora la più diffusa. Tuttavia il virus offende meno e produce evoluzioni pericolose della malattia con difficoltà.
Quanto hanno influito i vaccini sulla riduzione dei casi?
Adesso abbiamo le armi per vincere la guerra: il vaccino aggiornato, di ultima generazione, protegge da tutte le sottovarianti di Omicron 5. L’Abruzzo, inoltre, ha superato il 90% di terze dosi e il 45% per la quarta dose. A questo dato si aggiunge la percentuale di infezioni: secondo i dati ufficiali, dall’inizio della pandemia, si sono infettati 643mila abruzzesi, ma almeno i due terzi della popolazione ha preso il Covid, se consideriamo i casi non segnalati alle Asl. Un’immunizzazione naturale che contrasta, al momento, la diffusione del Covid.
A fronte di questo, i decessi restano alti.
Il problema della mortalità è concentrato sui pazienti fragili o con comorbilità, ovvero due patologie in contemporanea. Ogni anno in Italia abbiamo tra i 6.700 e i 7.700 decessi per influenza. Va evidenziato, inoltre, come la media di 17 morti ogni 7 giorni sia la coda del periodo di maggior circolazione del virus, 6-7 settimane fa. L’utilizzo precoce dei farmaci antivirali sui pazienti a rischio è fondamentale: se si intercetta il virus nelle prime 48-72 ore e si somministra l’antivirale, la malattia viene bloccata.
Quali altri precauzioni è opportuno prendere?
Fare sempre il test per il Covid ai minimi sintomi, soprattutto se si hanno fattori di rischio. È la porta di accesso all’individuazione rapida del virus e alla cura. Seconda cosa: non perdere il turno della vaccinazione. Vale anche per i pazienti che, con la somministrazione del vaccino, hanno riscontrato problemi o effetti collaterali. Nel Centro long-Covid questi pazienti vengono presi in carico, studiati ed esaminati prima della nuova somministrazione.
È necessario ancora utilizzare la mascherina?
Ne farei un uso intelligente oltre che libero, com’è attualmente. È una buona norma che, ciascuno di noi, può mettere in pratica, se lo ritiene opportuno. Le faccio un esempio: se entro in un cinema dove resto per 2-3 ore o salgo su un bus affollato, personalmente indosso la mascherina per evitare eventuali contagi. Ci sono situazione logistiche chiaramente più a rischio.
In Abruzzo è arrivata la nuova variante Kraken?
Del monitoraggio si occupa il laboratorio di Genetica molecolare-Test Covid-19 dell’università Chieti- Pescara, diretto da Liborio Stuppia, con cui collaboriamo costantemente. Al momento, nella nostra regione, non sono stati rilevati casi di variante Kraken, presente in modo massiccio in America. Sono state intercettate tutte le altre sottovarianti di Omicron 5, che resta comunque la prevalente quanto a numero di infezioni per la sua contagiosità e la rapidità con cui si diffonde. A fronte di questo, va detto che rispetto all’inizio della pandemia la situazione è radicalmente mutata sia sotto il profilo degli effetti della malattia, decisamente meno preoccupanti, che per la copertura vaccinale come primo strumento di contrasto.