SAN SALVO . «Il mondo è di chi ha capito che non avrà un’altra occasione». Lo ha scritto a chiare lettere su Facebook, Nicoletta Piccoli, 37 anni di San Salvo, una laurea conseguita a Chieti prima di entrare nell’Arma dei carabinieri. Martedì insieme al marito, Filippo Consoli, ha messo in pratica la sua filosofia di vita. Filippo Consoli e Nicoletta Piccoli sono i due carabinieri che hanno riconosciuto e bloccato, alla stazione Centrale di Milano, Aleksander Mateusz Chomiak, il 24enne polacco ricercato con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato alla stazione Termini di Roma una turista israeliana. Lui ha provato a negare di essere l’autore dell’aggressione. Consoli e la moglie martedì erano fuori servizio e stavano tornando a casa a Iseo, in provincia di Brescia, dove vivono con le due figlie. Alla vista di Chomiak non hanno avuto nessuna esitazione. Consoli, vicebrigadiere del radiomobile di Milano, che di Iseo è originario, ha riconosciuto in quel ragazzo con il cappellino nero seduto sul treno per Brescia l’uomo di cui aveva dal mattino ricevuto foto e video. Ad attirare la sua attenzione le inconfondibili scarpe rosse e i tratti somatici.
IL LORO RACCONTO
«Quando salgo sul treno», ha raccontato Piccoli, «mi qualifico sempre al controllore. L’ho fatto anche martedì con il controllore che era presente in quel momento. Chomiak ha visto che eravamo appartenenti alle forze dell’ordine ed è sceso prendendo le sue buste. Anche da questo abbiamo capito che era lui», racconta la donna. «Quando ci siamo sentiti in sicurezza», prosegue Filippo Consoli, «per noi e per le persone che giravano in stazione abbiamo deciso di bloccarlo a terra. Lo abbiamo fatto perché non potesse portare avanti altri abusi», ha spiegato il vicebrigadiere, «come quelli di Termini. Lui non ha opposto resistenza», aggiunge il militare, «e ha eseguito gli ordini che gli abbiamo dato, cioè di restare a terra. Poi gli ho mostrato le sue foto dal telefono», dicendogli Roma «e lui ha annuito».
CHI SONO I DUE MILITARI
Una coppia affiatata quella di Filippo e Nicoletta, sia nella vita privata che nel lavoro di tutti i giorni alla caserma Montebello. Lei lavora in infermeria e lui al radiomobile si occupa della foresteria. A San Salvo raccontano che Nicoletta ha sempre avuto questo lavoro nel sangue. Suo padre Carlo è stato un agente della polizia locale. Proprio a San Salvo la coppia, nel 2016, si è sposata nella chiesa di San Giuseppe. Appena il lavoro lo consente, i due tornano nella città abruzzese per trascorrere le vacanze. Tantissime ieri le telefonate arrivate a Piccoli dalla sua città di origine. In tanti le hanno chiesto particolari sull’accaduto, ma lei con estrema gentilezza ma altrettanta determinazione ha invocato il riserbo.
IL PLAUSO
Soddisfazione per l’arresto è stata espressa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, si è complimentato con loro e ha espresso il desiderio di incontrarli. Piccoli e Consoli sono piacevolmente stupiti. Loro sono convinti di aver fatto solo il proprio dovere e paiono sorpresi del clamore. Sapevano che Aleksander Mateusz Chomiak poteva essere armato, che era pericoloso. Dopo che è sceso dal treno, la donna è andata ad avvisare la Polfer e ha allertato il radiomobile mentre suo marito ha iniziato a seguire l’uomo. Quando è arrivato all’altezza del binario 12, sapendo che i rinforzi stavano arrivando, ha deciso di fermarlo. La coppia non avrebbe mai immaginato di trascorrere l’Epifania sotto i riflettori. Stavano partendo per il ponte e pensavano di poter trascorrere qualche giorno di vacanza. E invece il loro 2023 è iniziato come mai avrebbero potuto immaginare.
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