NAVELLI. Alla fine dei tre convulsi giri, a tagliare per primo il traguardo della 40ª edizione del Palio degli Asini di Navelli è stato l’asinello nero Arnoldo. Ma il merito della vittoria non va al simpatico seppur veloce quadrupede, neanche all’asinaro Giovanni Cantalini che lo ha portato al traguardo con i colori della contrada “Ru Busc” di Civitaretenga, ma della “scudiera” Roberta Federico, che si è dannata l’anima per avvinghiare gli altri concorrenti, in particolare “Ru prete” arrivato secondo e “Ru ponte” arrivato terzo, unica mossa permessa dal regolamento del Palio degli Asini, simpatica parodia del più famoso Palio di Siena, inserita nella Sagra dei Ceci e dello Zafferano di Navelli e che vede le contrade coinvolte in un giocoso palio con costumi, stendardi e simboli del tutto improbabili. Rallentare gli avversari è l’unica mossa possibile, mentre è vietatissismo percuotere un animale, pena l’immediata squalifica dell’equipaggio.
Dopo due anni di sosta causa Covid, le persone non vedevano l’ora di tornare a divertirsi. Erano anni che a Navelli non si vedeva una folla simile. Migliaia di persone hanno fatto ala, insieme agli Sbandieratori dell’Aquila, al passaggio di asini, asinari e scudiere, dei cecetti, i bambini con il tradizionale costume bianco e rosso, del Palio portato da Elena De Amicis e dalle due figure che hanno esordito quest’anno, il cece e il fiore dello zafferano, Simone Tata e Sofia D’Innocenzo. (r.p.)