
ORTONA. Ricordare il prezzo altissimo che paga un Paese quando si combatte una guerra. Ricordare chi è morto in nome di una libertà che non deve mai essere data per scontata. È stato celebrato ieri il “Giorno della Memoria” nella città di Ortona che suggella, come ogni anno, il rapporto di immensa gratitudine della cittadina adriatica nei confronti del Canada per i tragici avvenimenti della Campagna d’Italia del 1943. Quest’anno, però, il Remembrance day, assume un significato particolare perché segna l’80° anniversario proprio della Campagna d’Italia in cui fu combattuta la battaglia di Ortona, tra le più sanguinose della Seconda guerra mondiale.
Due i momenti salienti della giornata di ieri. Alle 8,30, in piazza degli Eroi Canadesi, quando al monumento che prende il nome il “Prezzo del Pace” si è svolta la cerimonia commemorativa per rendere omaggio al reggimento 48° Highlanders del Canada e ai combattenti indigeni canadesi. E alle 10.30, quando al cimitero di guerra del Fiume Moro è andata in scena la cerimonia solenne condotta, come da tradizione ormai, dagli studenti del Canadian College di Lanciano. «Ricordiamo le decine di migliaia di coraggiosi Canadesi che hanno combattuto contro la dittatura, la paura, l’odio e il razzismo in difesa della libertà e dei diritti umani. Ricordiamo le tantissime vittime, sia canadesi che ortonesi, che hanno sacrificato la loro vita affinché tutti potessimo vivere in modo dignitoso, liberi dalla paura e dal bisogno», queste le parole dell’ambasciatrice del Canada in Italia, Elissa Golberg, che ha tenuto il discorso nel cimitero canadese. Insieme all’ambasciatrice, erano presenti il vicecomandante del comando interforze alleato di Napoli, tenente generale canadese Stephen Kelsey, il colonnello onorario delle prime nazioni John Newman, il tenente colonnello Sasha Darling del 48° reggimento Highlanders del Canada, una delegazione di donne Ojibway discendenti dei veterani indigeni che hanno combattuto nella campagna d’Italia.
Ad accogliere le autorità civili e militari, il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, che nel suo discorso ha rimarcato l’importanza di questo giorno che lega la comunità ortonese a quella canadese per vicende storiche del dicembre 1943. «La memoria che oggi celebriamo su queste dolci colline ortonesi tra le bianche lapidi di 1.615 militari del Commonwealth sepolti al Moro River», ha detto il primo cittadino, «è un esercizio essenziale per affrontare il nostro futuro, per farci ricordare che non bisogna mai dare la libertà per scontata ma dobbiamo lavorare quotidianamente per difenderla e proteggerla».
A emozionare i presenti le voci dei ragazzi del Canadian College di Lanciano che, sulle commoventi note di Amazing grace e del celebre brano Alleluja di Leonard Cohen, hanno toccato la sensibilità dei presenti e contribuito a rendere omaggio a tutti i soldati sepolti nel cimitero. E prima ancora gli inni nazionali. Quello canadese e quello italiano, con i vessilli alti nel cielo azzurro, hanno aperto ufficialmente la cerimonia. A conclusione della manifestazione c’è stata la deposizione delle corone di fiori. Quest’anno ricorre anche il 75° anniversario delle operazioni di pace dell’Onu. Il Canada e l’Italia hanno una lunga storia condivisa di aiuto nella difesa e nel mantenimento della pace nel mondo, come attualmente in luoghi come Egitto, Lettonia e Kosovo. Il “Giorno della memoria” ricorda che, più che mai, è doveroso lavorare insieme come nazioni per preservare i valori della libertà e della democrazia.
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