
LANCIANO. È il giorno in cui i vessilli della città torneranno ad alzarsi per l’inaugurazione delle fiere. È il giorno della rievocazione storica dell’investitura del Mastrogiurato, del viaggio nella storia di Lanciano regina delle fiere medievali, snodo di lingue e culture diverse. Ed è il giorno in cui la rievocazione compie 40 anni. Sarà un giudice Antonio Didone a vestire i panni del magistrato istituito nel 1304 da Carlo D’Angiò per affiancare il sindaco nelle sue funzioni, in particolare quello della sorveglianza dei mercati e degli approvvigionamenti cittadini durante le fiere. Il Mastrogiurato, scelto tra i nobili, amministrava la giustizia civile e penale, assicurava la “pace di fiera” e il libero intervento di mercanti di ogni nazione e religione.
«È un’edizione speciale», spiega Mario La Farciola, presidente dell’associazione, «che porta dei cambiamenti nel corteo composto da 500 figuranti. L’investitura del Mastrogiurato Didone sarà in piazza (a partire dalle 17.30) ma alla presenza dei 4 quartieri storici già schierati (ad aprire il corteo Civitanova, che ha vinto la tenzone) e delle delegazioni italiane e straniere di Ungheria, Slovenia, Spagna, Germania, Serbia. Dopo il giuramento il corteo non andrà verso corso Bandiera, ma su corso Trento e Trieste per giungere all’ingresso del parco Villa delle Rose. Ci saranno delle soste per permettere lo svolgimento degli spettacoli dei combattenti, degli sbandieratori e altri. Dopo l’alzabandiera, che decreta l’apertura ufficiale delle fiere, i figuranti rimarranno, con il costume storico, fra gli spettatori, che potranno anche recarsi nel villaggio medievale che poi chiuderà i battenti».
Un’edizione che torna dopo due anni nel cuore della città e si mescola tra la gente, e in cui tornano le delegazioni straniere, i rappresentanti della Federazione italiana giochi e rievocazioni storiche (Figs) e della Federazione europea rievocazioni storiche. Che ieri hanno ricordato Danilo Marfisi in una messa officiata in cattedrale da don Rodolfo Baldazzi, presidente e revisore dei conti della Figs, alla presenza dei componenti delle delegazioni di Ungheria, Slovenia, Germania, Serbia, Italia e Spagna e del sindaco di Visegrad, Eori Dénes. «Danilo per 20 anni ha aiutato a mantenere vive le vostre tradizioni e anche per noi è stato importante», ricorda Dénes, «tanto che lo vedevo tra di voi nella nostra festa. Lui resterà sempre con noi».
Dopo la messa le delegazioni, accompagnate dai Tamburi città di Lanciano e dal Gruppo In Nomine Anxa, sono state ricevute dal sindaco Filippo Paolini e dall’assessore alla cultura Danilo Ranieri. Un incontro per rinsaldare il gemellaggio tra Lanciano e Visegrad che Paolini ha conosciuto proprio grazie a Marfisi. «Bisogna tenere vivi i legami e i gemellaggi», sottolinea il sindaco, «in un’Europa che vive tantissime difficoltà, ma nella quale crediamo tutti». E con la guida dell’associazione riprenderanno anche gli scambi tra gli studenti delle scuole medie cittadine con i “colleghi” di Budapest oltre che di Visegrad.
©RIPRODUZIONE RISERVATA