
ISOLA DEL GRAN SASSO. Si è tornati a festeggiare, dopo due anni di stop per la pandemia, i 100 giorni agli esami di maturità nel santuario di San Gabriele. Ieri il tradizionale raduno degli studenti delle quinte superiori da tutto l’Abruzzo – circa 3mila presenze secondo la questura, 5mila per i frati Passionisti– ha animato la 42esima edizione della manifestazione. In realtà ieri erano gli 80 giorni agli esami, in quanto i 100 cadevano il 14 marzo, ma si è preferito rimandare la manifestazione a dopo la fine dell’emergenza Covid, stabilita per il 31 marzo. Sono state comunque adottate misure anti-assembramento come la celebrazione di messe a ogni ora e la benedizione delle penne in chiesa, ognuno al proprio posto e non nel piazzale in gruppo. Per via dello slittamento della data mancavano gli studenti delle Marche, che si erano già organizzati hanno raggiunto in autonomia il santuario a marzo.
LA GIORNATA
«Speriamo che San Gabriele ci aiuti durante l’esame», hanno confidato Francesca Maiorani, Chiara Ferretti e Fabiana Falconi dell’alberghiero Crocetti-Cerulli di Giulianova. Ci sono stati momenti di raccoglimento, preghiera e allegria con il torneo di pallavolo e il “gioco del voto” dinanzi alla cripta del Santo, dove i ragazzi hanno affidato le proprie raccomandazioni ad aeroplanini di carta lanciati su una sorta di campana con i voti per cercare di centrare quello più alto. Ma anche un tripudio di colori con le magliette dalle frasi ironiche: “So di non sapere, un 60 per piacere”, “All’esame ci pensa Dio che ai 100 giorni ci penso io”, “Dai -100 ai -80, speriamo che all’esame non si scenda sotto a 60” alcune di esse. A celebrare la messa delle 11 è stato il vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi. «In questa situazione di grande difficoltà in Europa, quella di oggi è l’occasione per impegnarsi a valorizzare i propri talenti e metterli a disposizione di se stessi e degli altri», ha detto, «con l’aiuto della chiesa, la presenza del Signore risorto e nel ricordo di San Gabriele, un modello per i giovani». Una giornata che per i ragazzi ha rappresentato il ritorno alla normalità. «È stato bellissimo stare tra tanti giovani come non accadeva da tempo», ha detto Andrea Commito dello scientifico Fermi di Sulmona, al quale hanno fatto eco Livia Di Francesco e Valeria Limoncelli dello scientifico Delfico di Teramo. All’esame quest’anno tornano due prove scritte, lo spauracchio dei ragazzi. «Due anni in Dad, quest’anno in presenza con quarantene e docenti assenti non ci giovano: le proteste per non sostenere la seconda prova non erano infondate», hanno spiegato Karim Rafai e Sara Boukef dell’artistico Misticoni di Pescara. Un pensiero non è mancato agli ucraini. «Siamo preoccupati per la seconda prova, ma di più per la situazione mondiale: c’è gente che muore ingiustamente», ha confidato Daniele Salvatorelli del Galilei di Pescara. La guerra in Ucraina è già data per favorita come argomento del tema di italiano; così sostengono Elisa Pezzuoli, Sabrina Di Alessandro e Matei Bodoga del Peano di Nereto. Presente la Fidas Teramo – Giulianova che ha donato penne ai ragazzi e ha spiegato loro l’importanza della donazione del sangue e il sindaco di Isola Andrea Ianni. «Questa giornata è un bel segnale che dà speranza in una ripartenza», ha commentato.
I CONTROLLI
La manifestazione si è svolta in tranquillità grazie anche al rafforzato servizio di ordine pubblico predisposto dalla questura con controlli dall’uscita A24 e in loco, il monitoraggio di un elicottero della polizia, il supporto della polizia locale e il servizio sanitario garantito da 118 e associazioni. Controlli che hanno permesso il rinvenimento di quantitativi di vino e superalcolici e durante i quali sono state elevate sanzioni per guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti. Il bilancio, però, è molto positivo. «Una giornata da ricordare», per il rettore del santuario padre Dario Di Giosia, che ha concluso: «I ragazzi sono arrivati con il desiderio di pregare e stare insieme. Una bella gioventù. Sono contento della grande partecipazione».
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