L’AQUILA. Quello di oggi sarà un Consiglio Regionale, il primo dopo la pausa estiva, dedicato ai conti. In tutti i sensi. Nell’ordine del giorno dei lavori, infatti, c’è un solo progetto di legge da votare (fatte salve eventuali norme inserite fuorisacco all’ultim’ora) e riguarda variazioni del Bilancio della Regione. Ma l’assise che si terrà all’Aquila ha anche i presupposti per essere una resa dei conti tra alleati, o presunti tali, della coalizione di centrodestra. Vale a dire la Lega, del segretario regionale Luigi D’Eramo, da una parte, e Fratelli d’Italia, di Marco Marsilio, spalleggiato da Forza Italia, dall’altra.
Resa dei conti ma anche momento della verità che permetterà sia agli osservatori sia all’opposizione di Pd e Movimento 5 Stelle, di capire se la Lega ha accettato i colpi bassi dei partner, il patto di lealtà più volte violato e la fuga massiccia di proprio esponenti verso altri lidi e candidature meno a rischio (come negli ultimi casi di Nicola Campitelli e Antonietta La Porta) o se intende dare un segnale di orgoglio e riscatto. Come consiglierebbe il particolare momento storico-elettorale visto l’imminente arrivo in Abruzzo del vice premier e leader del Carroccio, Matteo Salvini, che sabato prossimo sarà a Silvi verso le 21. Per il partito di D’Eramo, sottosegretario di governo, sarebbe anche facile dimostrare oggi la potenza di fuoco che la sua Lega, nonostante le azioni di cannibalizzazione subite, possiede ancora sul campo. Come del resto ha già dimostrato in Consiglio in occasione del voto sulla Commissione idrica Marcozzi quando, schierandosi con Pd e M5S, ha costretto FdI e FI ad una ritirata strategica. Se però oggi la Lega decidesse di restare imbelle, vorrà dire che si è trattato solo di un fuoco di paglia. (l.c.)