SAN VINCENZO VALLE ROVETO. Pathe ha 16 anni e viene dal Senegal, Mohamed 17 e arriva dall’Egitto, poi ci sono Faisal e Samir dal Pakistan. Ognuno di loro, nonostante la giovanissima età, ha una storia alle spalle fatta di sofferenza e voglia di riscatto. Hanno attraversato il Mediterraneo con mezzi di fortuna e, dopo mille peripezie, a fine novembre sono arrivati a San Vincenzo Valle Roveto dove è sorto un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. La struttura, che nasce da un progetto finanziato dal ministero dell’Interno, tramite un bando del dicembre 2020, si trova nell’ex scuola della frazione di Roccavivi, e oggi ospita 15 ragazzi. Il centro, che è stato aperto grazie al lavoro dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Rossi, è gestito dall’Azienda pubblica di servizi alla persona dell’Aquila, presieduta da Paolo Federico. Ogni giorno operatori qualificati ed esperti lavorano h24 al fianco dei minori favorendone la crescita e la progressiva responsabilizzazione e autonomia. A breve partiranno anche corsi di lingua italiana e attività sportive volte a promuovere un pieno inserimento nella società locale. «L’apertura di questo centro rappresenta una vera e propria sfida per tutti», hanno spiegato Rossi e Federico, «è solo lavorando insieme a chi è presente sul nostro territorio, infatti, che è possibile vivere il fenomeno dell’immigrazione non come problema ma come risorsa, ricchezza, elemento di crescita della nostra terra e di vera integrazione e dialogo tra le culture». Venerdì nella sede della Pro loco di Roccavivi si terrà un evento per presentare e far conoscere meglio i ragazzi all’intera cittadinanza. Saranno loro stessi a raccontare, attraverso le parole, l’arte e la musica, la loro storia. (e.b.)