
PESCARA. Si indaga per inquinamento ambientale, reato punito con una pena da due fino a 6 anni di reclusione e con una multa che da 10mila può arrivare a 100mila euro. È questo il reato al centro dell’inchiesta sullo sversamento di gasolio nel fiume Pescara: uno scarico abusivo accaduto venerdì scorso, intorno alle ore 17 mentre sulla città si stava abbattendo un temporale. Ma, proprio in quel momento, un cittadino è passato nella zona ponte d’Annunzio e ponte Risorgimento e si è accorto che da un canale stava finendo nel fiume del liquido scuro. L’allarme è stato immediato e questo ha fatto la differenza: le chiazze oleose sono arrivate fino al porto ma non lo hanno oltrepassato, quindi, il mare è rimasto pulito. Lo hanno certificato anche ieri i tecnici dell’Arta dopo gli ultimi prelievi: nel mare non ci sono idrocarburi. «Dalle analisi eseguite dall’Arta», dice il direttore generale Maurizio Dionisio, «è stato rilevato un esito favorevole per i parametri chimici, con valori che fugano ogni dubbio circa la salubrità dell’acqua del nostro mare. Possiamo dunque affermare che l’allarme è rientrato confermando un quadro positivo per quanto concerne la balneabilità lungo tutto il tratto di costa interessato».
Ieri, sul fiume, sono state installate altre barriere dopo le prime messe nei giorni scorsi per fermare le sostanze inquinanti: «Grazie alle barriere assorbenti con panne rigide i reflui sono e saranno isolati verso le sponde», spiega l’assessore comunale al Fiume Nicoletta Di Nisio, «tutto ciò che era possibile fare per tutelare il fiume e il mare è stato fatto con celerità. Abbiamo agito in piena collaborazione con l’Arta e con la Capitaneria di Porto che ha la competenza specifica. Di più non si può dire in quanto su questo episodio vi è un’indagine per risalire ai responsabili».
L’indagine mira a scovare i colpevoli che, in base alla prima ricostruzione, avrebbero gettato lo scarto del lavaggio di serbatoi in un tombino. Non uno sbaglio ma un gesto pensato. È quello che ha supposto anche sindaco Carlo Masci, il giorno dopo lo sversamento: «L’anno scorso, negli stessi giorni, è avvenuta la medesima cosa, evidentemente qualche delinquente, in questo periodo di chiusura delle aziende, si diverte a pulire serbatoi versando direttamente nelle fognature i residui, invece di smaltirli a norma di legge». Un’accusa troppo precisa.
Sul fiume arriva anche una buona notizia: il ministero dell’Ambiente ha detto sì all’insediamento di infrastrutture lungo le sponde a beneficio dei disabili. Il progetto era stato predisposto e inoltrato dal Comune per concorrere ai fondi del Pnrr. «Il Comune», commenta il consigliere Cristian Orta, «ha messo in piedi tutta una serie di iniziative di progetto per far sì che il fiume divenga in tempi medi una grande risorsa economica e turistica». (p.l.)