L’AQUILA. Si è emozionato, mentre raccontava ai ragazzi la storia di un loro coetaneo, a cui i nazisti, durante la Seconda guerra mondiale, avevano sterminato l’intera famiglia. Il procuratore generale della Corte d’Appello militare di Roma Marco De Paolis ha incontrato gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Mazzini per presentare il suo ultimo libro “Caccia ai nazisti”, ma soprattutto per aprire una luce su un passato che «per non essere dimenticato, dev’essere conosciuto».
Nel volume, con la prefazione della senatrice Liliana Segre, vengono ripercorsi 16 anni di attività del procuratore De Paolis, tra indagini, interrogatori, sopralluoghi, esami dei testimoni e processi che hanno portato a oltre 500 procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra nazisti e fascisti per gli eccidi di civili e militari.
De Paolis ha voluto confrontarsi con i giovani per renderli partecipi di un lavoro difficile e doloroso che ha tolto dall’oblio i fascicoli conservati nel cosiddetto “armadio della vergogna”.
E uno dei momenti più significativi dell’incontro è stata la testimonianza di un’alunna della Mazzini, che ha ripercorso l’eccidio di Filetto, dove perse la vita un suo familiare. «Per fortuna, però, l’indifferenza in cui mi sono imbattuto», si legge nel libro, «contrasta con l’interesse che, su queste vicende, ho potuto toccare con mano nelle tante occasioni in cui ho incontrato giovani studenti delle scuole e delle università. Queste pagine sono dedicate a loro, a loro a cui ho sempre ripetuto quanto sia importante usare tre cose: testa, cuore e fegato».(r.s.)
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