CHIETI. Numero chiuso a 14mila persone; obbligo di mascherina; ingressi in centro da 22 varchi presidiati dai vigilantes; niente fedeli al seguito del corteo con la statua del Cristo Morto e rappresentanti istituzionali ridotti ai minimi termini. Sono queste le prime linee guida varate in vista della Processione del Cristo Morto in programma venerdì a partire dalle ore 19 nel centro storico (alle 18, nella chiesa di San Giustino, prenderà il via la liturgia).
Venerdì la processione è stata al centro di due riunioni, la prima in Comune e la seconda in prefettura con il prefetto Armando Forgione, il questore Annino Gargano, il sindaco Diego Ferrara, i comandanti provinciali dei carabinieri Alceo Greco e della finanza Serafino Fiore e i rappresentanti delle altre forze dell’ordine. «Diversi», dice Ferrara, «saranno anche gli accorgimenti sulla logistica e la mobilità su cui faremo una serie di comunicati e conferenze nei prossimi giorni, al fine di dare alla città e a quanti la sceglieranno per assistere alla processione, tutte le informazioni su divieti, transiti, orari, parcheggi, spostamenti e accessibilità in vigore nella giornata di venerdì, nonché ulteriori indicazioni relative alla manifestazione religiosa e quelle inerenti alle altre processioni in corso in città quel giorno».
Sul numero chiuso, il sindaco dice: «Essendo finita la pandemia, la normativa di riferimento e da applicare all’evento è quella della cosiddetta Direttiva Gabrielli, la direttiva generale del capo della polizia del 7 giugno 2017, emessa dopo i fatti di Torino. Il numero deriva dai calcoli imposti dalla normativa e avallati dal Comitato prefettizio».