MOSCIANO SANT’ANGELO. Servitore dello Stato, ma anche deportato in un campo di concentramento ed emigrante negli Stati Uniti. È una storia incredibile e piena di aneddoti quella di Dino Mandolese, che domenica ha compiuto 103 anni. Nato nel 1920 a Mosciano, Mandolese è stato festeggiato dai familiari nella sua abitazione in contrada Ripoli, e “nonno Dino” ha deliziato tutti i presenti con i suoi racconti pieni di momenti di gioia, ma anche di sofferenza. Mandolese infatti ha vissuto il dramma della seconda guerra mondiale, la prigionia e anche la deportazione in un campo di concentramento in Germania. Mandolese però è sopravvissuto e, dopo la prigionia, è emigrato negli StatI Uniti d’America, dove ha vissuto 12 anni per lavorare. Alla fine degli anni ‘50 è tornato in Italia, dove ha lavorato come agente di polizia a Chieti e ad Ancona. Alla sua festa c’era anche il sindaco di Mosciano Giuliano Galiffi accolto con un sorriso da Mandolese. «È stato bello festeggiare il nonno», raccontano i nipoti, « è una vera ricchezza per noi e per la nostra famiglia. Ha una storia bellissima». (l.v.)